La sindrome è stata descritta per la prima volta da Lesch e Nyhan nel 1964.

Incidenza/Prevalenza
I dati sull’incidenza sono vari: da 1/400.000 a 1/200.000 nati vivi. Interessa quasi esclusivamente i maschi e tutti i gruppi etnici.

Aspetti genetici
La sindrome è dovuta a carenze nell’attività di un enzima (HPRT, ipoxantina-guanina fosforibosiltransferasi), codificato da un gene che si trova sul cromosoma X (nella regione Xq26-27), coinvolto nel metabolismo delle purine. Questo comporta accumulo di xantina, aumento dell’escrezione urinaria di acido urico, iperuricemia, infezioni del tratto urinario, gotta, calcoli renali  ecc.
La malattia è tipicamente trasmessa da madri portatrici sane a figli maschi.
Per ulteriori particolari vedi gli approfondimenti sotto riportati.

Aspetti somatici, accrescimento fisico e sviluppo motorio
Nei primi mesi di vita compaiono ritardo motorio e ipotonia. Le alterazioni motorie sono tendenzialmente gravi. Le difficoltà di controllo motorio impediscono la deambulazione, lo stare seduto senza appoggio e, spesso, il mantenere il capo eretto.
Sono presenti difficoltà nell’alimentazione. Peso e altezza sono inferiori alla norma (a volte microcefalia). L’età ossea è ritardata. In molti casi ci sono crisi epilettiche.
Per ulteriori particolari vedi gli approfondimenti sotto riportati

Sviluppo cognitivo
Disabilità di diversa intensità (spesso lieve o moderata).

Sviluppo comunicativo e linguistico
Tendenzialmente inferiore alle prestazioni cognitive. L’eloquio può essere scarsamente comprensibile.

Caratteristiche del comportamento e di personalità, sviluppo sociale e rischio psicopatologico
La sindrome è caratterizzata, sul piano comportamentale, da autolesionismo. Frequenti sono morsi alle labbra, alle dita e, a volte, all’interno della bocca (con percezione del dolore, manifestato da grida nei casi in cui i morsi non sono lievi).
L’autolesionismo può manifestarsi anche nel battere la testa contro oggetti; esso può comportare anche esiti gravi.
I comportamenti autolesionistici possono manifestarsi in modo alternato (ad esempio per 1 o 2 settimane e poi non essere presenti per un periodo abbastanza lungo).
Il comportamento autolesivo tende a diminuire con la prima adolescenza.

 

Approfondimenti

 “La sindrome di Lesch-Nyhan (LNS) è la forma più grave di deficit di ipoxantina-guanina fosforibosiltransferasi (HPRT), malattia ereditaria del metabolismo delle purine con iperproduzione di acido urico (UAO), disturbi neurologici e comportamentali. La prevalenza è stimata in 1/380.000-235.000 nati vivi. In genere i maschi sono affetti e le femmine portatrici eterozigoti (di solito asintomatiche). Alla nascita i pazienti non hanno i segni clinici caratteristici. Il ritardo psicomotorio si evidenzia tra 3 e 6 mesi con ritardo nell’assunzione della posizione seduta e nel sostenere il capo, ipotonia e movimenti atetosici. I segni comuni all’esordio sono aspetto sabbioso delle urine nei pannolini o cristalluria con ostruzione delle vie urinarie. I pazienti, di base ipotonici, presentano grave distonia d’azione, che compromette l’assunzione della stazione eretta o la marcia, e movimenti involontari (coreoatetosi, ballismo) associati a quelli volontari, che aumentano con lo stress e non evidenti durante il riposo. Sono frequenti disartria, disfagia e opistotono. In seguito compaiono spasticità, ipereflexia e riflessi plantari in estensione. I pazienti di solito hanno un ritardo mentale lieve-moderato. Al momento dell’eruzione dentaria si può manifestare autolesionismo ossessivo-compulsivo (morsicatura di labbra o dita), non dovuto a riduzione della sensibilità, associato o aggravato da stress psicologico. Nei confronti di familiari o amici può essere mantenuto un comportamento aggressivo (sputare, linguaggio offensivo). L’anemia megaloblastica, spesso grave, è comune. Può essere presente anemia microcitica. La UAO provoca infiammazione, artrite gottosa o urolitiasi. Sono rare l’insufficienza o l’acidosi renale. La LNS è dovuta al deficit completo di HPRT da mutazioni nel gene HPRT1 (Xq26). La UAO è causata da un recupero insufficiente e un aumento della sintesi delle basi puriniche. Si ipotizza che l’anemia megaloblastica sia secondaria a un aumento del consumo di acido folico, ma non risponde alla sua supplementazione. La causa dei sintomi neurologici e comportamentali non è nota, anche se sono considerati la tossicità dell’eccesso di ipoxantina e le alterazioni di diversi neurotrasmettitori.”
Orphanet: Sindrome di Lesch Nyhan

 

Come avviene la diagnosi della sindrome di Lesch-Nyhan?

L’acido urico prodotto in eccesso per il difetto metabolico è una molecola scarsamente solubile che tende a formare cristalli nei reni e nelle articolazioni. Spesso la prima osservazione della malattia da parte dei genitori è la presenza di una sostanza riferita come “sabbia” nel pannolino del neonato. Dopo i primi mesi di vita cominciano anche ad apparire le manifestazioni motorie e comportamentali (automutilazioni) tipiche della sindrome. La misura della concentrazione di acido urico nel sangue (uricemia) e dell’attività dell’enzima HPRT forniscono una diagnosi sicura della malattia di Lesch-Nhyan. In presenza di soggetti affetti dalla malattia nella stessa famiglia, è consigliato un test genetico di mutazioni HPRT1 prima della nascita.

Quali sono le possibilità di cura attualmente disponibili per la sindrome di Lesch-Nyhan?

La somministrazione di farmaci che bloccano la formazione di acido urico è efficace per ridurre la concentrazione ematica di questa sostanza e il rischio di gotta e danni renali. Il trattamento è però inefficace per le altre manifestazioni della malattia, per le quali esistono cure palliative. Le menomazioni motorie sono affrontate con l’uso di sedia a rotelle e altri dispositivi di supporto, e il disagio associato all’aumento del tono muscolare può essere alleviato con miorilassanti. I problemi connessi al comportamento autolesivo del malato sono gestiti con la terapia comportamentale, che può essere integrata da farmaci, se necessario. Il comportamento autolesivo è uno degli aspetti della malattia di più difficile soluzione. Per limitare l’autoinfliggersi di colpi con le mani e i morsi alle dita sono imposte restrizioni che impediscono alle mani di raggiungere altre parti del corpo. Il paziente è pienamente sensibile al dolore provocato dalle automutilazioni e accetta di buon grado i dispositivi restrittivi. Tuttavia, l’autoinfliggersi di morsi alla lingua e alle labbra non può essere facilmente trattenuto. Quando terapie comportamentali e farmaci falliscono, si rende necessaria l’estrazione dentale.

Ultimo aggiornamento 31.07.16
Sindrome di Lesch-Nyhan (telethon.it)

Per approfondire vedi anche il sito dell’Associazione
https://aidel22.it/cose-la-sindrome-microdelezione-del-cromosoma-22/

Testo ripreso, con aggiornamenti, da
Vianello, R. (2015). Disabilità intellettive. Con aggiornamenti al DSM-5. Bergamo: edizioni Junior.

Renzo Vianello, 28.05.2023

Per il significato di alcune voci vedi  Glossario – Disabilità e Inclusione (disabilitaeinclusione.it)