Aberrazione cromosomica Vedi Mutazione cromosomica

Accomodamento (Piaget) Processo che permette di acquisire nuovi dati di esperienza attraverso la modificazione, in senso adattivo, degli schemi mentali.

Acculturazione Processo di interazione fra gruppi con differenti culture, caratterizzato dal fatto che almeno uno di questi gruppi adatta propri tratti culturali in modo da renderli più congruenti con quelli che caratterizzano la cultura dell’altro (o degli altri) gruppi.

Acido ribonucleico Polinucleotide costituito da quattro unità mononucleotidiche principali (AMP, GMP, UMP, CMP) e da altre più rare, contenenti basi metilate, unite da legami 3¢,5¢-fosfodiesterei. È diffuso in tutte le cellule, procariote ed eucariote, e in alcuni virus. La composizione in basi azotate dell’acido ribonucleico è molto variabile, ma non presenta relazioni quantitative fisse, come nell’acido desossiribonucleico. Alcuni tipi di acido ribonucleico presentano regioni a doppia elica con le basi appaiate in modo complementare, ma la maggior parte delle molecole sono a singolo filamento. In base alla funzione, si distinguono vari tipi di acido ribonucleico; i tipi principali sono tre e vengono indicati come RNA messaggero (RNAm o mRNA), RNA ribosomiale (RNAr o rRNA) ed RNA transfer (RNAt o tRNA). Queste forme di RNA sono implicate nel processo di trascrizione dell’informazione contenuta nel DNA e nel trasporto di questa nel citoplasma (RNAm), ove dirigono la biosintesi delle proteine codificate (RNAm, RNAt, RNAr). Le molecole di tutti i vari tipi di RNA, con eccezione di quello virale, vengono sintetizzate nel nucleo o nella regione nucleare della cellula a partire dai singoli nucleosidi trifosfati per azione dell’enzima RNA polimerasi-DNA dipendente, usando come stampo un tratto specifico di DNA cromosomiale a singola elica. L’RNA viene continuamente degradato, nella cellula, ad opera di specifiche ribonucleasi, polinucleotide fosforilasi e fosfodiesterasi. In alcuni virus, al contrario di ciò che si verifica in tutti gli altri esseri viventi, il materiale ereditario è costituito da RNA; la moltiplicazione dell’RNA virale è DNA-dipendente ed è catalizzata dalla RNA sintetasi. In sigla: RNA, ARN. (Delfino, Lanciotti, Liguri e Stefani, 1997)

Acido urico 2,6,8-Triidrossipurina. Prodotto principale del catabolismo delle purine, derivato dalla ossidazione della xantina ad opera della xantina ossidasi. Negli organismi uricotelici (Rettili terrestri, Uccelli, Insetti), l’acido urico rappresenta la forma principale di eliminazione dell’azoto, sia degli aminoacidi che degli acidi nucleici. In molti Mammiferi, Rettili e nei Molluschi l’acido urico rappresenta soltanto il prodotto del catabolismo delle purine e viene trasformato in allantoina per azione dell’enzima uricasi, mentre nei Primati e nel cane dalmata viene eliminato come tale attraverso la via renale. In particolari condizioni patologiche, per esempio nella gotta, l’acido urico si deposita nelle articolazioni sotto forma di urati, assai poco solubili. (fonte Delfino, Lanciotti, Liguri e Stefani, 1997)

Adattamento (Piaget) Prodotto dell’equilibrio tra processi di assimilazione e di accomodamento.

Adenina. Vedi DNA

Affettivo  (Piaget) Sinonimo di energetico o dinamico o motivazionale, esso si riferisce a ciò che spinge l’individuo all’azione per raggiungere un determinato scopo. Per Piaget uno dei due aspetti presenti in ogni comportamento. L’altro aspetto è quello conoscitivo o strutturale, in quanto struttura il comportamento in modo tale che sia possibile raggiungere lo scopo prefissato. Per la Psicoanalisi: vedi ‘affetto’.

Affetto (psicoanalisi)  Espressione qualitativa della quantità di energia pulsionale. E’ sempre legato a una rappresentazione: affetto e rappresentazione sono le due modalità con cui ogni pulsione si esprime.

Aggressività  (psicoanalisi)  Assieme alla libido è una delle due pulsioni ritenute da Freud (almeno nella più famosa delle sue teorizzazioni, dato che egli ha proposto almeno tre diverse ipotesi al riguardo) alla base del comportamento umano.

Alfabetico, stadio  Fase dell’apprendimento della lettura e della scrittura caratterizzato dall’applicazione delle regole di trasformazione grafema – fonema (o viceversa).

Alienazione Provare sentimenti di estraneità (sentirsi “alieno”) nei confronti del prodotto (oggetti culturali, rapporti sociali) della propria attività. Di norma sono presenti anche sentimenti di impotenza e di ostilità di tali prodotti nei propri confronti.

Allele Dato che gli autosomi sono presenti a coppie, ciascuno di noi possiede 2  copie di ogni gene contenuto negli autosomi. Ognuna delle due copie è detta allele. Un allele proviene dal padre (allele paterno) e uno dalla madre (allele materno). (fonte www.telethon.it/informagene). A parte le situazioni eccezionali in cui ambedue i cromosomi sono di origine materna o paterna, le trisomie, le mutazioni ecc.

Ambientale Proprio dell’ambiente, e cioè del complesso degli elementi, naturali o  culturali, che costituiscono la realtà in cui un determinato evento si verifica e che ha una qualche influenza sulla vita di un organismo.

Ambivalenza  Tendenza a risposte emotive opposte nei riguardi di uno stesso  oggetto (persona o altro).

Amminoacido/i Gli amminoacidi sono le molecole organiche che costituiscono i “mattoni” di cui sono formate le proteine. 20 diversi amminoacidi formano tutte le  proteine del nostro organismo. (fonte www.telethon.it/informagene)

Amnesia infantile  (psicoanalisi)  Fenomeno psichico caratteristico del periodo di latenza, per cui i meccanismi di sublimazione, formazione reattiva e rimozione portano a non ricordare quanto avvenuto.

Amniocentesi Puntura del sacco amniotico attraverso le pareti addominale e uterina. Viene eseguita di solito alla 16a-18a settimana di gravidanza, allo scopo di ottenere un campione (10-20 ml) del liquido amniotico contenente cellule fetali. Trova indicazione nella determinazione del sesso e soprattutto nella diagnosi prenatale di aberrazioni cromosomiche quali la sindrome di Down, di varie malattie metaboliche ereditarie, per la individuazione della spina bifida e dell’anencefalia. L’amniocentesi viene inoltre utilizzata per l’instillazione di mezzi di contrasto per esami radiologici o di soluzioni che provocano aborto. (Delfino, Lanciotti, Liguri e Stefani, 1997)

Anale, fase  (psicoanalisi)  Stadio evolutivo (dai 12-18 ai 24-30 mesi di vita) in cui le sensazioni di piacere-dispiacere di natura libidica sono legate alla ritenzione ed alla espulsione delle feci.

Analisi fattoriale   Metodo matematico-statistico che permette di stabilire quanto le correlazioni tra molte variabili siano riconducibili all’influenza di un numero minore di fattori (ad esempio 3 o 4).

Anatomico Relativo ad una parte della struttura del corpo. (Johnson e Parkinson, 2002)

Aneuploidia Anomalia dei cromosomi, rappresentati nelle cellule in numero diverso dal normale (ad esempio non due cromosomi 21, ma tre, come nella sindrome di Down o non due cromosomi X, ma uno solo come, di norma, nella sindrome di Turner).

Angoscia (dell’ottavo mese – Spitz)  Fase in cui il bambino differenzia molto bene la persona con cui ha una relazione affettiva stabile, tanto da esprimere sentimenti di grande dispiacere di fronte ad estranei.

Anima, animus (Jung) Ciò che permette all’individuo di interagire con il proprio mondo interiore (l’ “anima” per i maschi e l’ “animus” per le femmine).

Animismo (Piaget)  Tendenza ad attribuire vita, intenzionalità e coscienza ad elementi inanimati privi di tali caratteristiche.

Annullamento  (psicoanalisi)  Meccanismo di difesa che consiste nel fare qualcosa che compensi, annulli il danno che l’individuo immagina provocato dai propri desideri.

Anomalia congenita Qualsiasi alterazione della normalità, dovuta a cause che hanno agito prima della nascita (che possono manifestarsi sia prima della nascita che dopo).

Anomalie o aberrazioni cromosomiche Variazioni nel numero o nella struttura dei cromosomi.

Anomia Condizione caratterizzata da assenza di norme, causata da discrepanza fra le esperienze di un individuo e le regole di comportamento che precedentemente assicuravano la coesione sociale.

Anoressia  Disturbo della personalità che provoca avversione patologica per il cibo.

Antropologia  Studio dell’uomo nella sua espressione biologica (antropologia fisica) e nella sua espressione socioculturale (antropologia culturale).

Antropomorfismo Tendenza a spiegare la realtà utilizzando le stesse categorie interpretative che si utilizzano per spiegare la realtà umana. Si tratta di una particolare forma di egocentrismo.

Apoplessia Rottura di un vaso sanguigno nel cervello. Porta alla perdita di coscienza poiché l’apporto di sangue (e quindi di ossigeno) ad una parte del cervello viene ridotto e crea, solitamente, danni (lievi o gravi) alla parte interessata. Può portare alla perdita di abilità motorie, di linguaggio e di altre funzioni cerebrali.

Apprendimento tramite modelli   vedi “apprendimento tramite osservazione”

Apprendimento tramite osservazione  E’ il tipo di apprendimento che avviene senza alcun compenso o rinforzo diretto, perciò non Apprendimento sociale (Bandura) v. apprendimento tramite osservazione

riconducibile al ‘condizionamento classico’ o a quello ‘operante’. Viene anche definito “apprendimento tramite modelli ” o “per modellamento” o “vicario”.

Apprendimento Modificazione relativamente permanente del comportamento e/o delle conoscenze e/o delle funzioni cognitive che ha luogo per effetto dell’esperienza.

Archetipo (Jung) Contenuto dell’inconscio collettivo, inteso, nella sua essenza, come il corrispondente psicologico dell’istinto biologico. Proprietà strutturale o pre-condizione della psiche.

Articolata (struttura mentale – Werner)  Costruzione formale del contenuto mentale in cui una totalità risulta costituita da parti.

Artificialismo  (Piaget)  Tendenza a pensare che anche certi elementi naturali, come le montagne o i fiumi, o certi fenomeni atmosferici, come le nubi, siano dovute all’azione fabbricatrice dell’uomo.

Assimilazione  (Piaget)  Processo che permette l’acquisizione di nuovi dati di esperienza utilizzando schemi o strutture mentali già possedute.

Associazionismo Approccio teorico che considera le strutture mentali frutto del legame per abitudine di sensazioni unitarie.

Assuefazione   Diminuzione della reattività ad uno stimolo per effetto di una ripetuta esposizione ad esso.

Atassica (forma …)  Disabilità motoria caratterizzata da incoordinazione motoria, reazioni di equilibrio difettose, ipotonia. L’andatura atassica è caratterizzata da mancanza di coordinazione muscolare e quindi da irregolarità nell’azione.

Aterosclerosi   Caratteristica di più malattie, per cui l’accumulo di depositi di grasso e/o la crescita di cellule muscolari abnormi e/o di tessuti fibrosi nelle pareti delle arterie producono un restringimento dello spazio utile per il passaggio del sangue, tale da ridurre tale passaggio in modo significativo.

Atetosica  (forma …)  Disabilità motoria caratterizzata da rallentamento con contrazioni muscolari di varie parti del corpo ogni volta che vi è un tentativo di compiere dei movimenti volontari.

Attaccamento  Nozione, valorizzata soprattutto da Bowlby, secondo cui il bambino è geneticamente predisposto a ricercare e mantenere la vicinanza con i membri della propria specie ed in particolare con la propria madre. Nei bambini, il secondo semestre del primo anno di vita è ritenuto il periodo “sensibile” per lo stabilirsi di un ottimo legame di attaccamento.

Attacco epilettico complesso parziale Un attacco che coinvolge una parte del cervello in cui il livello di coscienza viene danneggiato (Johnson e Parkinson, 2002).

Attacco epilettico con perdita di coscienza Un attacco generalizzato (chiamato piccolo male). Lo stato di coscienza viene alterato per un breve periodo e può sembrare che una persona stia dormendo o che soffra di una perdita di concentrazione o di attenzione. Questi episodi possono accadere frequentemente in una giornata e possono danneggiare significativamente l’abilità di seguire una conversazione e di comprendere informazioni complesse. È caratterizzato da una specifica punta ogni tre secondi e da un modello a onde sull’EEG. La perdita di coscienza viene curata con facilità e molte forme scompaiono con l’adolescenza. Nota: altri tipi di attacchi possono, a volte, avere gli stessi sintomi di quelli con perdita di coscienza. EEG ambulatoriale. Un EEG del cervello durante le normali attività. Si ottiene connettendo elettrodi di dimensioni molto piccole a un registratore portatile, come un “walkman” (Johnson e Parkinson, 2002).

Attacco epilettico febbrile Un attacco associato ad un’alta temperatura corporea. Questi, solitamente, affliggono i bambini sotto i cinque anni e sono causati da una maggiore predisposizione del cervello dei bambini agli attacchi. Solo raramente sono associati ad un inizio tardivo dell’epilessia in bambini più grandi (Johnson e Parkinson, 2002).

Attacco epilettico focale Vedi attacco epilettico parziale.

Attacco epilettico locale Vedi attacco epilettico parziale

Attacco epilettico parziale Attacco che coinvolge solo una parte del cervello. Può essere associato sia con livelli di coscienza mantenuti o alterati. Possono essere brevi o di lieve entità o coinvolgere movimenti complessi fuori dal controllo della persona (Johnson e Parkinson, 2002).

Attacco epilettico ripetuto o prolungato Chiamato anche Status Epilepticus, una situazione nella quale una persona ha un attacco prolungato o un secondo attacco prima di riprendere conoscenza dopo il primo. Questo può mettere in pericolo la vita di una persona se non viene affrontato prontamente. Rischia di diventare una situazione di emergenza (Johnson e Parkinson, 2002).

Attacco epilettico tonico-clonico Un tipo di attacco generalizzato che interessa l’intero cervello ed è caratterizzato da irrigidimento degli arti seguito da movimenti ritmici. Può durare da alcuni secondi a diversi minuti (Johnson e Parkinson, 2002).

Attacco epilettico Termine per indicare un’improvvisa ed eccessiva scarica elettrica che intacca la trasmissione dei messaggi nel cervello. Ciò porta all’alterazione delle funzioni cerebrali o ad alterazioni comportamentali nella parte del cervello implicata in quella specifica attività (Johnson e Parkinson, 2002).

Atteggiamento Sistema tendenzialmente permanente (o comunque abbastanza duraturo, stabile) di credenze, sentimenti, valutazioni e tendenze ad agire pro o contro qualcosa o qualcuno (un oggetto sociale).

Attendibilità Vedi fedeltà.

Attenzione Insieme dei processi di prima selezione, codificazione ed elaborazione degli stimoli.

Attività cognitiva  Attività che permette la conoscenza.

Attribuzione interpersonale  Insieme di processi che permettono l’attribuzione a sè e ad altri di atteggiamenti, intenzioni, capacità e responsabilità.

Attribuzione, teoria della  Teoria che considera le modalità con cui, a livello di senso comune, vengono spiegati i comportamenti propri ed altrui attribuendoli a cause ambientali o personali.

Automatismo movimenti complessi e incontrollati che accompagnano o sono associati ad attacchi complessi parziali, per esempio schioccare le labbra, masticazione, strappare i vestiti, inghiottire, mormorare (Johnson e Parkinson, 2002)..

Autosoma Vedi cromosoma.

Autostima Valore globale (positivo o negativo) che la persona attribuisce a se stessa.

Base nucleotidica È l’unità, il “mattone” fondamentale del DNA. Il DNA è composto da 4 basi nucleotidiche (chiamate Adenina, Guanina, Timina, Citosina; abbreviate: A, G, C, T). La loro successione nelle lunghe molecole di DNA può avvenire secondo infinite combinazioni, dando luogo alle sequenze che costituiscono i geni. L’alterazione di una sola base  nucleotidica in alcuni punti di un gene può avere gravi conseguenze, e può perfino rendere il gene (e/o la proteina che viene prodotta grazie al gene) completamente “inservibili”,  oppure portare alla produzione di una proteina solo parzialmente funzionante. Molte malattie genetiche sono causate proprio dall’alterazione di una singola base nucleotidica (questo tipo di alterazione è detta mutazione puntiforme). (fonte www.telethon.it/informagene). Vedi anche Cromosoma e DNA.

Bastoncelli Fotoricettori della retina, contenenti rodopsina, sensibili a livelli bassi di luce, ma non al colore. (Vedi coni)

Biopsia Prelievo di un frammento di tessuto a scopo di analisi. Si tratta di esami correnti e poco dolorosi, che avvengono generalmente in anestesia locale o addirittura senza necessità  di anestesia. Il tessuto prelevato viene poi inviato al laboratorio per essere esaminato al microscopio ed eventualmente per altre analisi. (fonte www.telethon.it/informagene)

Biunivoca, corrispondenza   La corrispondenza che intercorre tra due insiemi di oggetti, quando a ogni grandezza del primo insieme corrisponde una e una sola grandezza del secondo insieme e viceversa.

Campione rappresentativo  Gruppo di soggetti scelto secondo criteri tali da far supporre che i risultati da essi ottenuti in una certa ricerca siano gli stessi che si otterrebbero  considerando tutta la popolazione di cui essi fanno parte.

Carattere  Termine con cui si fa riferimento alla personalità del soggetto così come essa si è venuta formando grazie all’interazione fra le componenti innate (temperamento) e le influenze ambientali. Attualmente usato come sinonimo di personalità.

Cariotipo é il corredo cromosomico caratteristico di ciascuna specie. L’analisi del cariotipo a scopo diagnostico permette di verificare il numero e la struttura dei cromosomi per escludere o confermare la presenza di anomalie cromosomiche. (fonte www.telethon.it/informagene)

Casta  Insieme di individui che condividono la nascita da altri individui appartenenti già a tale insieme. L’appartenenza ad una casta è per tutta la vita. Le caste sono in gerarchia (più o meno importanti).

Centromero. Vedi cromosoma.

Cervelletto Parte del sistema nervoso centrale, racchiusa nella scatola cranica, implicato nel controllo del movimento, nella coordinazione sensomotoria e nella memoria di azioni motorie.

Cervello Parte del sistema nervoso centrale, racchiusa nella scatola cranica,, implicata nel controllo dell’attività sia fisica che psichica.

Ceto   Secondo una prima suddivisione (dal XII secolo al XVIII) insieme di persone aventi in comune il fatto di essere contadini o nobili o appartenenti all’alto clero. Successivamente il termine è stato usato anche per riferirsi agli artigiani e ai commercianti. Usata è anche la terminologia “ceto medio” e “ceto borghese”.

Cheloide Neoformazione cutanea compatta, di consistenza duro-elastica che si costituisce nel derma e si manifesta come una escrescenza solida, liscia, ricoperta di epitelio teso e lucido.

Cheratocono Progressiva deformazione della cornea che assume forma di cono.

Cheratosi pilare Proliferazione corneale di piccole dimensioni che presenta una formazione pilifera al centro.

Ciclotimica (psicosi … – psichiatria – psicoanalisi)  Patologia dell’umore caratterizzata dall’alternanza di tonalità depressive ed euforiche (psicosi maniaco – depressiva). Questa condizione psichica è stata interpretata anche come caratterizzata da depressione come risposta alla perdita di un oggetto che può essere reale o immaginario, ma comunque introiettato, di cui il soggetto si lamenta e si incolpa e da manie come un compenso antidepressivo per negare la perdita e la colpa.

Ciclotimico Soggetto la cui condizione psicologica è caratterizzata da fasi o cicli in cui l’umore è alternativamente depresso o maniacale (vedi ciclotimica). Nella teoria di Kretschmer è uno dei tre tipi costituzionali, caratterizzato sul piano fisico da costituzione picnica, bassa e tozza, e sul piano del temperamento da alternanza umorale. Cattel, invece, ne sottolinea l’adattabilità, la fiducia e la modestia.

Cifosi Deviazione della colonna vertebrale lungo il piano laterale con curva a convessità posteriore.

Cinestesia  Percezione dei movimenti e della posizione del corpo e delle sue varie parti.

Classe Insieme di individui accomunati da una delle due seguenti condizioni: appartenere alla borghesia oppure al proletariato. Attualmente è utilizzata anche l’espressione “classe media” per riferirsi a chi non rientra nelle due categorie di cui sopra.

Classificazione  Processo di ripartizione di oggetti, sulla base di caratteristiche comuni, in classi o categorie, per cui questi si differenziano gli uni dagli altri. Una classe è definita dalla sua comprensione (cioè l’insieme delle qualità la cui compresenza è comune solo ai membri di tale classe) e dalla sua estensione (cioè l’insieme dei membri della classe stessa).

CMMS, Columbia Mental Maturity Scale Test di valutazione dello sviluppo dell’intelligenza adatto per la seconda infanzia e la fanciullezza, composto da alcune decine di prove (varianti con l’età). Sua peculiare caratteristica è che la consegna è sempre la stessa, e cioè quella di trovare tra alcuni elementi quello che “non c’entra”.

Coatta, nevrosi   vedi ossessiva.

Coefficiente di correlazione  (statistica)   Indice statistico del grado di relazione tra due variabili. Il coefficiente di correlazione permette di verificare se tra due o più variabili vi è un qualche rapporto. Tuttavia esso non ci informa in modo diretto su eventuali rapporti di causa ed effetto. Si ha una correlazione positiva quando a punteggi quando a punteggi alti nella prima variabile corrispondono punteggi alti nella seconda, a punteggi medi corrispondono punteggi medi, a punteggi bassi corrispondono punteggi bassi. La correlazione è negativa quando a punteggi alti nella prima corrispondono punteggi bassi nella seconda, ecc. Sulla base di particolari calcoli statistici il grado di correlazione viene indicato con un punteggio che va da +1 (correlazione positiva perfetta) a -1 (correlazione negativa perfetta). Il valore 0 indica assenza totale di correlazione. Per sapere se un certo coefficiente di correlazione (ad esempio .40) è abbastanza positivo, vengono utilizzate tecniche di analisi statistica (considerando il numero dei soggetti esaminati, la loro media, le differenze tra la media ed i punteggi dei singoli soggetti, ecc.) che permettono di stabilire quante sono le probabilità che il risultato sia stato prodotto per caso e non rispecchi una vera correlazione fra le variabili. Spesso una correlazione viene accettata come sufficientemente alta quando la probabilità di essere di fronte ad un evento casuale è inferiore al 5%. Si dice al proposito che la correlazione è significativa con p < .05.

Cognitivismo  Approccio psicologico che, attraverso metodi il più possibile sperimentali, ha come obiettivo principale la descrizione del funzionamento della mente umana (meccanismi, strutture e processi mentali).

Cognitivista, teoria delle emozioni  La teoria di Scherer  prevede che lo sviluppo emotivo sia condizionato dalle capacità di valutazione del bambino.  Secondo Harris le capacità cognitive del bambino permetterebbero fin dal primo anno di vita la consapevolezza delle proprie esperienze soggettive e dal secondo anno una sempre più adeguata comprensione delle esperienze emotive altrui.

Cognitivo Per Piaget: vedi ‘affettivo’. Vedi attività cognitiva.

Competenza, motivazione di (“effectance”) Secondo White bisogno intrinseco di affrontare in modo adeguato l’ambiente, che sarebbe alla base del comportamento esplorativo.

Comportamentismo Scuola psicologica fondata da J.B. Watson che sostiene che la psicologia deve avere come unico oggetto di studio il comportamento, che ogni apprendimento è frutto di processi di condizionamento e che la psicologia come scienza non deve utilizzare interpretazioni soggettive del comportamento nè il metodo introspettivo, ma solo descrizioni obiettive in termini di stimolo – risposta. Alla base della teoria comportamentista, chiamata anche teoria dell’apprendimento, sta anche la convinzione che il comportamento è ampiamente condizionato dall’ambiente.

Comportamento Insieme di azioni e reazioni di un organismo in interazione con l’ambiente esterno o con l’interno dell’organismo stesso. Per Piaget: vedi affettivo.

Comunicazione  Concetto che può essere definito in modo ampio, includendo qualsiasi caratteristica dell’aspetto o del comportamento di un individuo che influenza, di fatto, un altro individuo, o, in modo più ristretto, ponendo l’accento sull’intenzionalità di modificare il comportamento dell’altro e cioè come un processo mediante il quale un individuo-segnalatore utilizza un segnale o un’esibizione prodotti con lo scopo specifico di modificare il comportamento di un individuo-reagente.

Comunità   Insieme di individui che di norma abitano in un certo luogo geografico, in cui i membri interagiscono fra di loro, svolgendo attività che tendono a soddisfare i bisogni comuni.

Concepimento Unione di uno spermatozoo del padre con l’ovulo della madre.

Concetto Rappresentazione mentale di una categoria.

Condizionamento classico (induzione di una risposta condizionata) E’ il tipo di apprendimento studiato da Pavlov con il famoso esperimento sulla salivazione dei cani, nel quale uno stimolo neutrale (ad esempio il suono di un campanello) diventa condizionato nel momento in cui viene accostato o associato ad uno stimolo non condizionato (cioè uno stimolo che è fin dall’inizio efficace).

Condizionamento operante  Condizionamento, evidenziato dagli studi di Skinner, che permette, a differenza di quello classico (vedi), l’apprendimento di risposte nuove. Esso è basato sull’agire, sulla modificazione dell’ambiente al fine di raggiungere risultati.

Condizionamento strumentale  Sinonimo di condizionamento operante (vedi).

Condizionamento  Il provocare nell’ambiente naturale (fisico o sociale) una condizione affinché l’individuo apprenda un determinato comportamento.

Condizione sperimentale Ogni valore sulla variabile indipendente.

Conformismo Tendenza a comportarsi secondo quanto è tipico e frequente della maggioranza dei soggetti appartenenti alla comunità (o gruppo di riferimento) in cui si vive. Ciò che conta non è uniformarsi a ciò che è obiettivamente più frequente, ma a ciò che si ritiene sia tipico della comunità o del gruppo a cui si vuole appartenere.

Coni Fotoricettori della retina responsabili della percezione cromatica.

Conoscitivo (Piaget) vedi affettivo.

Consanguinei In termini genetici, due individui si definiscono consanguinei unicamente quando presentano un legame di parentela. Due genitori che abbiano legami di parentela, presentano un rischio maggiore di concepire figli affetti da malattie genetiche rare. (fonte www.telethon.it/informagene)

Conscio (psicoanalisi) A seconda della conoscenza che l’individuo ha dei propri dati psichici essi possono essere distinti in consci, preconsci od inconsci. Un dato psichico è conscio quando esso è conosciuto da parte dell’individuo. Oppure: è ritenuta conscia la parte del dato psichico di cui il soggetto è consapevole (cioè conosce). A differenza di quanto a volte si ritiene a livello divulgativo, non esiste perciò una “parte”, un “posto” chiamato “conscio”, ma solo una eventuale “qualità” del dato psichico in riferimento al fatto che esso o parte di esso sia conosciuto o no. (Vedi preconscio ed inconscio)

Conservazione  Invarianza di una qualità di un oggetto, che per altri aspetti ha subito una trasformazione. Piaget ha studiato quando i bambini di età compresa fra 4 e 11-14 anni sono in grado di comprendere che in certe situazioni la quantità, il peso, il volume, la lunghezza, ecc. di alcuni oggetti rimangono tali nonostante sia avvenuta una modificazione di alcune loro caratteristiche (ad esempio della forma, ma non del peso di un pezzo di plastilina).

Convenzionale, sviluppo morale (Kohlberg) Livello di sviluppo del pensiero morale in cui “l’adeguarsi alle regole della propria famiglia, del gruppo cui si appartiene, o della propria nazione è percepito come qualcosa di oggettivamente valido.” (Kohlberg, 1974)

Convergente, produzione (Guilford)  Capacità di scoprire, di fronte ad una situazione problematica, la soluzione tipica.

Correlazione  Relazione tra i valori di due variabili che si riferiscono ad uno stesso gruppo di soggetti. Il coefficiente di correlazione (r) esprime il valore numerico di tale relazione.

Coscienza  Avere coscienza: essere consapevole, cioè sapere di conoscere o provare qualcosa. Prendere coscienza: diventare consapevole.

Costanza percettiva   Fenomeno per cui una proprietà percettiva (per esempio la forma o il colore dell’oggetto) rimane costante anche se varia il corrispondente insieme di stimoli fisici (ad esempio radiazioni ottiche) che interessano l’apparato sensoriale coinvolto nel processo percettivo.

Costituzionalismo Studio dei rapporti tra costituzioni fisiche e caratteristiche di personalità.

Costruttivismo Approccio teorico che enfatizza il ruolo attivo del soggetto nella conoscenza. Si differenzia dall’innatismo per l’importanza attribuita all’interazione con l’ambiente e dall’empirismo per l’importanza attribuita alle caratteristiche del soggetto più che a quelle del reale.

Covariazione, principio di Principio secondo cui un effetto è attribuito proprio ad una certa condizione in quanto essa è presente quando l’effetto è presente ed è assente quando l’effetto è assente.

Craniostenosi  Chiusura prematura delle suture craniche che provoca danni al cervello e di conseguenza ritardo mentale.

Criptogenico Una forma di epilessia che ha un’origine o una causa oscura, che non è stata ancora determinata (Johnson e Parkinson, 2002).

Criptorchidismo Mancata discesa dei testicoli nel sacco scrotale.

Cristallino Si trova fra la pupilla e l’iride. E’ trasparente e di forma più o meno ovale. Esso si modifica in modo che gli oggetti vengano proiettati nitidamente sulla retina.

Cromosoma Catena estremamente condensata di DNA (presente nel nucleo della cellula). Ogni cromosoma rappresenta una doppia catena continua di DNA, che contiene come minimo un centinaio (ma spesso varie centinaia) di geni diversi (il DNA può essere rappresentato come una corda con tanti nodi, i geni, uno vicino all’altro). Di norma (al momento del concepimento) un cromosoma viene ereditato dalla madre e l’altro dal padre (ma vi sono dei casi in cui ambedue i cromosomi sono paterni o materni e altri in cui sono presenti tre cromosomi, di cui due ereditati da un genitore). La maggior parte degli individui ha cellule con 23 coppie di cromosomi. 22 di essi, simili nei maschi e nelle femmine, sono chiamati autosomi. La ventitreesima coppia, costituita dai cromosomi sessuali, determina il sesso di un individuo (nella femmina i due cromosomi sessuali sono uguali e sono chiamati cromosomi X; nei maschi vi è un cromosoma X e un cromosoma Y). La denominazione X e Y deriva dalla loro forma (visibile al microscopio). Il cromosoma X è assai più grande del cromosoma Y e contiene molti geni fondamentali per l’individuo. Delezioni o alterazioni di geni presenti nel cromosoma X provocano sia vari tipi di ritardo mentale che altre malattie, come l’emofilia e la distrofia muscolare di Duchenne.

Cromosomi autosomi Vedi cromosoma

Cromosomi sessuali Vedi cromosoma

Cronico Che dura nel tempo.

CT (tomografia computerizzata) conosciuta come esame TAC, una metodologia per esaminare parti di strutture complesse come il cervello, usando dosi minime di raggi-x combinati con analisi molto avanzate al computer (Johnson e Parkinson, 2002).

Cubito valgo Alterazione a carico dell’arto superiore con eccessiva abduzione – allontanamento di un arto o suo segmento dall’asse mediano per movimento sul piano frontale dell’avambraccio.

Cultura   Sistema peculiare di conoscenze (relative a contenuti scientifici, letterari, storici, geografici, giuridici, ecc.) e valori (o ideali), che tendono a formare degli atteggiamenti, che, a loro volta, dovrebbero orientare le opinioni ed i comportamenti degli individui.

Curva normale  La curva di distribuzione di frequenza rappresentativa della più comune, o probabile, o normale, distribuzione di un fenomeno (ad esempio l’altezza o il peso degli studenti di un Istituto).

Daltonismo Anomalia congenita della visione dei colori; tipo particolare di discromatopsia, dovuta a una particolare cecità per i colori rosso (protanopia) e verde (deuteranopia).

Danno Perdita o anormalità di strutture o funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomiche.

Decibel Misura dell’intensità fisica del suono. La scala dei decibel si riferisce a come i suoni vengono percepiti ed è logaritmica.

Delezione Perdita di materiale genetico in un cromosoma. Quando tale perdita si riferisce a poche basi nucleotidiche (vedi DNA) si parla di microdelezione.

Depressione  Disturbo della personalità che provoca sentimenti di vuoto interiore, noia, carenza di interessi, sfiducia in se stesso, pessimismo rispetto al futuro.

Determinismo psichico  Una delle ipotesi su cui si fonda la teoria psicoanalitica, secondo la quale il nostro comportamento è determinato da forze psichiche sia consapevoli sia, in gran parte, inconsce.

Devianza   Infrazione di norme sociali ritenute fondamentali dagli individui di una società.

Deviazione media  (vedi media)

Deviazione standard  Indice di dispersione di una distribuzione di frequenza, che si calcola estraendo la radice quadrata della varianza, cioè della media dei quadrati delle deviazioni dalla media. Fornisce una misura dell’addensamento, più o meno accentuato, di dati della variabile intorno al valore medio.

DIA Difetto interatriale.

Diabete mellitus Chiamato quasi sempre solo “diabete”, è un disordine del pancreas che porta ad una insufficienza di insulina. Porta sete accentuata e secrezione di una quantità maggiore della norma di urina contenente un eccesso di glucosio (zucchero).

Diacronica, analisi (linguistica) Studio e descrizione dei fatti linguistici da un punto di vista genetico.

Diagnosi determinare le cause di una malattia o di una condizione.

Diagnosi sindromica Una diagnosi che è il risultato di un attento rilevamento dei sintomi della persona, che forma un “modello” o “profilo caratteristico” (Johnson e Parkinson, 2002).

Difesa, meccanismi di  (psicoanalisi) Meccanismi attraverso i quali l’Io media tra l’Es, il Super-Io e la realtà, tra i quali i fondamentali sono stati descritti da A.Freud. (Vedi cap. 1)

Differenziale, teoria (Izard) Teoria che suppone che ogni emozione primaria sia universalmente predeterminata nelle sue caratteristiche, che abbia caratteristiche peculiari non riconducibili ad una differenziazione da altre emozioni, che compaiano al momento opportuno, cioè quando assumono un valore adattivo, su base maturazionale.

Differenziato, fenomeno (Werner)  Contenuto mentale, atto o significato che rappresenta qualcosa di relativamente specifico, individuale e non ambiguo.

Differenziazione (Lewin) Concetto considerato da Lewin (assieme a quello di rigidificazione) cruciale per la descrizione dello sviluppo. Lewin sottolinea in particolare come emozioni, sentimenti e comportamenti si differenziano tra loro diventando sempre più complessi.

Differenziazione  Processo che produce un progressivo aumento delle differenze fra due o più elementi. 

Differenziazione, teoria della (emozioni – Bridges) Teoria secondo la quale inizialmente nel neonato si può distinguere solo uno stato di minore o maggiore eccitazione, solo successivamente avviene una differenziazione progressiva che permette di distinguere fra stati emotivi diversi.

Differenziazione, teoria di Jakobson della  Teoria dello sviluppo fonologico secondo la quale il bambino tende a costruirsi un sistema fonematico producendo all’inizio solo i fonemi che si differenziano massimamente tra di loro, per attuare, poi, differenziazioni sempre più sottili.

Diffusa, struttura mentale (Werner) Costruzione formale del contenuto mentale relativamente uniforme ed omogenea, nella quale le parti sono divenute più o meno indistinte e non sono più caratterizzate da autosufficienza.

Diplegia  Disturbo motorio a carico contemporaneo di due arti.

Disabilità Carenza, parziale o totale, secondaria a un danno, in una certa attività, rispetto alle prestazioni considerate come normali.

Discromatopsia  Anomalia del senso cromatico da alterata visione centrale dei colori, per lesioni a livello della macula o del fascio papillo-maculare.

Disgrafismo  Disturbo nell’apprendimento della lettura, collegato generalmente a carenze viso-motorie, o nell’orientamento spazio-temporale, o nella motricità fine.

Dislessia specifica  Gravi difficoltà nella lettura non riconducibili a scarsa intelligenza generale,  né a svantaggio socio-culturale, né a scarsa motivazione.

Dispersione (statistica)   Distribuzione di punteggi attorno ad un valore centrale. Misure di dispersione particolarmente usate sono la deviazione standard e la varianza.

Dissonanza cognitiva, teoria della Secondo Festinger, che ha formulato questa teoria, chi ha credenze dissonanti su un argomento, tende a modificarle per ridurre la dissonanza.

Distribuzione di frequenza (statistica)  Insieme di punteggi ordinati per grandezza e raggruppati secondo dati intervalli. Una distribuzione di frequenza indica quante volte ricorre ciascun raggruppamento di punteggi.

Distribuzione normale (statistica)  Distribuzione (“a campana”) caratterizzata dal fatto che le frequenze della maggior parte dei punteggi (circa 2/3 dei punteggi) si colloca fra +1 e -1 deviazioni standard, mentre le frequenze degli altri diminuiscono progressivamente con l’avvicinarsi ai punti estremi (in modo che vi sia più del 94% dei punteggi tra +2 e -2 deviazioni standard).

DIV Difetto interventricolare

Divergente, produzione (Guilford)  Capacità di formulare, di fronte ad una situazione problematica, non una sola, ma svariate e diverse ipotesi per giungere alla soluzione.

Diversamente abile Si usa anche diversabile Espressione utilizzata per porre l’enfasi non sulle carenze delle persone con disabilità, ma sulle loro modalità alternative e compensative per apprendere ed agire.

DNA Il termine deriva dall’inglese Deoxyribo Nucleic Acid (acido deossiribonucleico). Filamento chimico che funge da progetto di come il corpo si sviluppa e funziona dal concepimento alla morte. Il DNA è costituito da molecole chiamate nucleotidi.  Ogni nucleotide contiene una componente, chiamata base. Esistono 4 possibili basi: adenina (A), citosina (C), guanina (G), tinina (T). Gran parte del DNA della cellula è presente nel nucleo (DNA nucleare o cromosomico); il resto è nei mitocondri (DNA mitocondriale). Vedi anche cromosoma.

Dominante Vedi eredità autosomica dominante.

Down, Sindrome di Ritardo mentale causato da anormalità cromosomica, contraddistinta dalla presenza di 3 cromosomi 21 anziché 2 (da cui la dizione “trisomia 21”).

Duplicazione In riferimento ad un cromosoma ci si riferisce alla presenza di copie in più di una parte di un cromosoma.

Ecografia Tecnica diagnostica che utilizza ultrasuoni per evidenziare strutture interne dell’organismo. Si basa sulla differente capacità di riflessione, da parte dei vari organi, di ultrasuoni emessi da una sorgente esterna e proiettati su un oscilloscopio a raggi catodici. Viene diffusamente impiegata, in molti casi (per esempio in gravidanza) al posto delle tecniche radiologiche, in quanto del tutto priva di effetti collaterali. Sinonimo: ultrasonografia. (Delfino, Lanciotti, Liguri e Stefani, 1997)

Edipico (complesso … – psicoanalisi) Conflitto caratterizzato da sentimenti libidici molto intensi verso il genitore del sesso opposto e da un atteggiamento ambivalente verso il genitore dello stesso sesso.

EEG ambulatoriale un EEG del cervello durante le normali attività. Si ottiene connettendo elettrodi di dimensioni molto piccole a un registratore portatile, come un “Walkman” (Johnson e Parkinson, 2002).

Egocentrismo intellettuale (o consequenzialità astratta)  Riferito allo sviluppo intellettuale nell’adolescenza. Vivere la propria capacità di condurre ragionamenti formalmente evoluti come una conquista talmente importante da spingere a trascurare l’utilità della verifica sul piano dell’esperienza.

Egocentrismo  Tendenza a valutare la realtà non considerando sufficientemente i punti di vista diversi dal proprio.

Elettrocardiogramma (ECG) Registrazione della corrente elettrica prodotta dal battito cardiaco ottenuta mettendo degli elettrodi sul petto. Viene usata per diagnosticare eventuali problemi cardiaci.

Elettroencefalogramma (EEG) Una traccia dell’attività elettrica che proviene dal cervello, ottenuta posizionando elettrodi sul cuoio capelluto. Questi elettrodi possono essere collegati ad una penna, ma sempre più spesso viene usato un computer per l’interpretazione che viene fatta da un medico specializzato. Aiuta a diagnosticare il tipo e l’origine di un attacco epilettico e fornisce informazioni sull’ammontare dell’attività elettrica prodotta tra gli attacchi.

Elettromiografia Esame che accerta la funzionalità muscolare, attraverso la registrazione dell’attività elettrica dei muscoli.

Elice Sporgenza della faccia laterale del padiglione auricolare.

EM, età mentale Modalità di valutazione delle prestazioni di un soggetto in un test di abilità cognitiva, ottenuta confrontando le sue prestazioni con l’età in cui in media la maggioranza dei soggetti ottiene risultati equivalenti.

Embrione L’organismo umano fra la quarta e l’ottava settimana dal concepimento.

Emiplegia  Disturbo motorio che interessa una sola metà del corpo.

Emofilia Malattia genetica derivante da un gene recessivo presente sul cromosoma X; si manifesta con eccessivo sanguinamento in seguito a lesioni (Campbell, 1993).

Emorragia cerebrale vedi attacco cardiaco.

Emozione Reazione affettiva intensa con insorgenza acuta e di breve durata determinata da uno stimolo ambientale; provoca una modificazione a livello somatico, vegetativo e psichico.

Empatia  Capacità di condividere i sentimenti positivi o negativi degli altri.

Empirismo Approccio teorico che enfatizza l’importanza degli stimoli ambientali rispetto alle caratteristiche del soggetto conoscente.

Encefalite Infezione del cervello causata da un’infezione batterica o virale, che porta ad una infiammazione.

Enzima Proteine che permettono alle reazioni biologiche di avvenire. Ogni organismo possiede migliaia di enzimi diversi, ciascuno prodotto da uno o più geni specifici. Molte malattie genetiche (come ad es. le malattie metaboliche e le malattie lisosomiali) sono causate da difetti enzimatici. (fonte: www.telethon.it/informagene). Ogni membro di una classe di molecole proteiche in grado di esercitare un’attività di catalisi nei confronti delle razioni metaboliche; gli enzimi incrementano la velocità di reazione senza esserne reagenti. (Campbell, 1993)

Epicanto Piega cutanea semilunare che ricopre il canto interno dell’occhio.

Epilessia del lobo frontale Può essere difficile da diagnosticare a causa delle connessioni con altre parti del cervello, per esempio con i lobi temporali. Attacchi epilettici complessi sono molto comuni in questo tipo di epilessia, con manifestazioni spesso notturne. Molto spesso sono di breve durata e tendono a comparire in gruppi di attacchi. Il bambino può avere associato brevi momenti ripetitivi, per esempio pedalare, fare le scale e scalciare. Il comportamento può apparire super-eccitato o bizzarro. Il bambino può gridare inaspettatamente. In altri attacchi il sussulto dei muscoli può essere predominante (Johnson e Parkinson, 2002).

Epilessia del lobo temporale È caratterizzata da attacchi che partono da quella parte del cervello conosciuta col nome di lobo temporale. Risponde bene a trattamenti con farmaci anti-convulsioni e può essere migliorata con la chirurgia. Circa il 60% di attacchi complessi parziali iniziano dal lobo temporale e possono creare problemi di temporaneo arresto del linguaggio durante l’attacco stesso. È spesso associata a certi tipi di problemi di linguaggio. Comuni sono confusione e disfasia successivi all’attacco. Può avere associate difficoltà motorie e percettive – di solito temporanee – (Johnson e Parkinson, 2002).

Epilessia fotosensibile Attacchi causati da luci tremule e/o luci molto intense. Anche nota come un tipo di epilessia riflessa, può portare la persona affetta da questa patologia ad avere paura di guardare la televisione, usare il computer o andare in discoteca (Johnson e Parkinson, 2002).

Epilessia generalizzata Attacchi epilettici che coinvolgono tutto il cervello. Tonico, clonico, atonico e attacchi con perdita di coscienza sono tutti presenti in questo tipo di epilessia (Johnson e Parkinson, 2002).

Epilessia sintomatica Un tipo o gruppo di epilessie in cui la causa sottostante è conosciuta (Johnson e Parkinson, 2002).

Episodica, memoria   Modalità di organizzazione delle informazioni basata sulla collocazione spaziale e temporale.

Epistemologia genetica   (Piaget) Obiettivo dell’epistemologia genetica piagetiana è fondare empiricamente, cioè attraverso i metodi tipici della scienza, una teoria di come si sviluppa la conoscenza.

Epistemologia  Il termine epistemologia significa, etimologicamente, “discorso sulla scienza”. Almeno a partire da Socrate ogni sistema filosofico si è posto, in modo più o meno esplicito ed approfondito, il problema di indagare l’oggetto, il metodo e il fine delle discipline scientifiche particolari (o, più in generale, dei fondamenti della conoscenza). Esiste un’epistemologia generale, ma anche una epistemologia della psicologia,  della fisica, della matematica, ecc. Vedi “epistemologia genetica”.

Equilibrazione, fattore di (Piaget)  Fattore responsabile dello sviluppo del pensiero logico ipotizzato da Piaget oltre ai fattori maturativi, sociali e linguistici. Si tratta di un fattore autonomo, secondo cui lo sviluppo delle strutture logiche avviene, quando avviene, nello stesso modo e rispettando le stesse tappe in tutti gli individui, in quanto vengono necessariamente rispettati certi principi organizzativi intrinseci non riconducibili all’influenza ambientale o innata.

Eredità autosomica dominante Nel caso di malattia, si ha quando la presenza di una mutazione in una sola copia della coppia di geni è sufficiente a produrre il disturbo. In altre parole l’altro cromosoma, pur essendo sano, non compensa gli effetti negativi della copia malata.

Eredità autosomica recessiva Si ha quando la presenza di una mutazione in una sola copia della coppia di geni non è sufficiente a produrre il disturbo.

Ereditario Facente parte della costituzione genetica dell’organismo. Non dovuto ad esperienza.

Erogena, zona (psicoanalisi) Zona del corpo che permette sensazioni di piacere.

Es (psicoanalisi) Componente più primitiva, irrazionale ed istintiva della psiche. Una delle tre istanze della psiche secondo Freud (assieme a Io e Super-Io). Più raro l’uso del sinonimo Id.

Espiatoria, punizione Che non ha alcun collegamento logico con l’atto compiuto.

Estinzione Processo che porta gradualmente alla eliminazione della tendenza a fornire una certa risposta.

Estroversione  Caratteristica del soggetto in cui prevale l’orientamento verso l’esterno.

Eterocronico, sviluppo Sviluppo non omogeneo delle varie funzioni (percezione, memoria, intelligenza, ecc.) della psiche.

Eterozigote Individuo che, relativamente ad un certa caratteristica, possiede due alleli (vedi) diversi dello stesso gene.

Etologia Studio del comportamento delle specie animali, condotto, per quanto possibile, privilegiando l’osservazione in ambiente naturale.

Fading  Procedura di apprendimento basata su stimoli che forniscono sempre meno aiuto al soggetto.

Fallica, fase (psicoanalisi)  Periodo evolutivo in cui l’interesse sessuale è centrato sui genitali in genere e su quelli maschili in particolare (dopo il 3¡ anno di vita).

Fedeltà (test) Ci si riferisce al grado in cui un test è indipendente da errori di misura dovuti al caso.

Fenilchetonuria   Forma di ritardo mentale causata da un livello eccessivamente alto di un aminoacido chiamato fenilalanina.

Fenomenologico, metodo  Metodo tipico della psicologia della Gestalt, e di studi sulla percezione e l’intelligenza, che si basa su “un’osservazione accurata e sistematica delle caratteristiche della nostra esperienza, prodotto sia dalla presa di contatto con il mondo esterno, sia dall’auto-osservazione dei processi mentali che si svolgono dentro di noi”. (Kanizsa, Legrenzi, Sonino, 1983, pag. 25)

Fenotipo Insieme delle caratteristiche di un individuo, dovute all’interazione fra genotipo e influenze ambientali.

Feto L’organismo umano dalla nona settimana alla nascita.

Filogenetico  Relativo ai cambiamenti avvenuti nella storia della specie.

Finalismo (Piaget)  Visione “provvidenziale” della natura, per cui tutto tende ad avvenire secondo un certo ordine, in modo armonico, grazie anche all’influenza delle stesse leggi morali che regolano la vita umana.

FISH (Fluorescent In Situ Hybridization) Tecnica diagnostica per mezzo della quale una specifica sonda molecolare, marcata con una sostanza chimica fluorescente, è aggiunta ad un preparato cromosomico. Questo permette di vedere se la sonda trova la sua combinazione – specifica – a livello molecolare e di visualizzare la collocazione cromosomica di questa sequenza.

Fisiognomica Studio delle correlazioni fra caratteristiche del volto e aspetti temperamentali.

Fobia Nevrosi consistente in paura (irrazionale, nel senso di sproporzionata alla situazione ed incomprensibile, non motivata) prodotta da particolari oggetti, o luoghi, o situazioni: paura del chiuso (claustrofobia), dell’aperto (agorafobia), del buio, dei luoghi elevati, degli animali, ecc. Le nevrosi caratterizzate da fobia vengono spesso denominate isterie (oltre che nevrosi fobiche).

Focus epilettico Un’area del cervello con delle anormalità che può causare punte o alcuni modelli a onde sull’EEG (Johnson e Parkinson, 2002).

Fonema  Gamma di suoni percepiti, all’interno di una determinata lingua, come distinti da un’altra gamma di suoni. In Italiano vi sono, ad esempio, vari modi di pronunciare la “r”, ma tutti riconducibili allo stesso fonema /r/. Mentre in Italiano il fonema /r/ è distinto dal fonema /l/, in Cinese ciò non avviene.

Fonematica (Vedi fonologia)

Fonetica La fonetica studia l’aspetto materiale dei suoni, indipendentemente dalla loro funzione in una particolare lingua, mentre la fonologia si interessa dei suoni per la funzione da loro svolta in una particolare lingua. Il puro studio materiale dei suoni ha evidenziato che un suono non è articolato sempre nello stesso modo, nemmeno dallo stesso individuo. Nonostante le variazioni, però vari suoni sono percepiti, da chi parla una determinata lingua, come equivalenti, come aventi la stessa funzione. Secondo i linguisti ciò che permette di accomunare più suoni, senza considerare ciò in cui essi differiscono, è il fatto che questa gamma di suoni è percepita come distinta da un’altra gamma di suoni. Ciascun suono distintivo (o gamma di suoni) all’interno di una data lingua, è chiamato fonema. La fonologia comprende la prosodia (o studio dell’intonazione e dell’accento in funzione distintiva); l’oristica (studio di come avviene la demarcazione dei significanti) e la fonematica (studio dell’organizzazione dei fonemi).

Fonologia (vedi fonetica)

Formale, pensiero (Piaget) Capacità di condurre ragionamenti logicamente corretti, senza la necessità di partire da un dato di esperienza e di verificare le conclusioni del ragionamento attraverso un dato di esperienza. Tale capacità permette l’uso di nozioni come quella di infinito, di luogo geometrico, di caso e di probabilità e di saper impostare correttamente un esperimento scientifico o di imparare l’algebra (vedi pag. 140 e ss.).

Formazione reattiva  (psicoanalisi)  Meccanismo di difesa che provoca, in una coppia di atteggiamenti ambivalenti, la rimozione di uno dei due attraverso la sopravvalutazione dell’altro.

Frenologia Studio dei legami significativi tra le strutture morfologiche e i tratti della personalità. Nel passato essa è stata particolarmente utilizzata in riferimento alle tendenze delinquenziali e alla malattia mentale.

Funzionalismo Approccio teorico che considera caratteristica essenziale dei processi psichici l’azione esercitata al fine (con la funzione) di accomodare l’organismo al proprio ambiente.

Funzione mentale In senso generale l’attività mentale in ogni sua manifestazione, considerata come un tutto. In senso specifico qualsiasi attività mentale (percettiva, mnemonica, intellettiva, ecc.)

Galattosemia  Disfunzione dovuta all’incapacità del neonato di metabolizzare il galattosio, che può provocare ritardo mentale.

Gamete Cellula aploide, uovo o spermatozoo, che unendosi con il gamete complementare durante il processo di riproduzione sessuale dà origine ad uno zigote diploide. (Campbell, 1993)

Gene Unità di base dell’ereditarietà; si trova nei cromosomi ed è costituito da acido deossiribonucleico (DNA). I geni forniscono il progetto per la produzione di proteine (ogni gene contiene le informazioni per la produzione di una proteina o una parte di proteine complesse) che guidano le reazioni chimiche del corpo e costituiscono i blocchi per la costruzione delle sue varie strutture. La fabbricazione delle proteine viene effettuata da strutture specializzate della cellula. Ogni gene è costituito da una doppia catena di nucleotidi disposti secondo uno specifico ordine, con tre basi alla volta, in gruppi che vengono definiti triplette (ad esempio AAC, GGA), che vengono lette dalla cellula. Ogni tripletta, a turno, codifica per un aminoacido corrispondente. A seconda di come sono legati tra di loro gli aminoacidi, si formano diverse proteine.

Genetica Scienza che studia i meccanismi di trasmissione dei caratteri attraverso le generazioni.

Genetica, psicologia (Piaget) “Studio dello sviluppo delle funzioni mentali, in quanto tale sviluppo può fornire una spiegazione o per lo meno un complemento di informazione, nei confronti dei loro meccanismi allo stato compiuto. In altri termini, la psicologia genetica consiste nell’utilizzare la psicologia del fanciullo per trovare la soluzione dei problemi psicologici generali.” (Piaget, 1947, op. cit. a pag. 148 )

Genitale, fase (psicoanalisi)  Periodo, che inizia con la pubertà, nel quale ritornano particolarmente attive le pulsioni libidiche e riemergono i conflitti dello stadio edipico, ma con un orientamento di tipo genitale.

Genotipo Corredo genetico di un individuo consistente nell’insieme dei geni presenti nel suo patrimonio ereditario.

Gerarchizzazione  Processo che prevede rapporti di subordinazione fra gli elementi di un sistema.

Germinale, periodo  Le prime tre settimane di crescita prenatale.

Gestalt, psicologia della  Scuola psicologica, di cui M. Wertheimer è ritenuto il fondatore, secondo la quale l’esperienza psicologica si presenta all’individuo come una “struttura organizzata” (Gestalt), che non può essere scomposta in parti elementari.

Gioco (Piaget) Attività caratterizzata dal prevalere dell’assimilazione sull’accomodamento.

Giustizia distributiva  (sviluppo morale)   Ci si riferisce al problema di come distribuire in modo giusto qualcosa di positivo o di negativo (un onere, una punizione, un premio, un regalo, un compito da eseguire, ecc.) fra più persone.

Giustizia retributiva  (sviluppo morale)  Quando, di fronte ad un certo comportamento (negativo o positivo) ci si pone il problema della proporzionalità fra tale comportamento e un’eventuale sanzione o premio

Grammatica generativo trasformazionale   (Chomsky) Il sistema di regole che specifica la relazione suono-significato per una lingua determinata, può essere chiamato ‘grammatica’ di questa lingua. Si usa l’espressione ‘grammatica generativa’  nel senso che una grammatica ‘genera’ un certo insieme di strutture quando essa lo specifica in maniera precisa. In altre parole una grammatica è generativa quando è in grado di descrivere la struttura di tutte le frasi di una determinata lingua. La grammatica proposta da Chomsky è detta anche ‘trasformazionale’ in quanto non si limita a definire la struttura di frasi semplici, le dichiarative attive, ma anche i rapporti che permettono le trasformazioni delle frasi semplici in altre frasi, come le passive, le interrogative, le negative, ecc.

Gruppo di controllo  Un gruppo in un esperimento che non viene esposto alla variabile indipendente della ricerca. Il comportamento dei soggetti in questa condizione viene usato come termine di riferimento per valutare gli effetti dei trattamenti sperimentali.

Gruppo sperimentale Gruppo di soggetti in un esperimento che viene esposto alla variabile indipendente della ricerca. In alcune ricerche, di fatto comprendenti più esperimenti, possono esserci più gruppi sperimentali (vedi gruppo di controllo).

Gruppo Insieme di individui (in numero tale da permettere almeno un minimo di conoscenza reciproca fra tutti i componenti) caratterizzato da processi di interazione sociali tendenzialmente durevoli e da una o più qualità in comune (per status, ruolo, interessi, credenze, ecc.).

Guanina Vedi DNA

Handicap mentale (ritardo mentale)  Difficoltà di tipo cognitivo generale o intellettivo che non permettono all’individuo portatore di fornire, in media, prestazioni in test di intelligenza superiori al punteggio di 70 in QI. In Italia c’è la tendenza a ritenere portatori di handicap mentale solo i soggetti con QI inferiore a 60-65 (circa 1% della popolazione e non tra 2% e 3% come si ha se ci si riferisce a punteggi del QI inferiori a 70).

Handicap motorio  Handicap dovuto a disabilità motoria causata, nella maggioranza dei casi, a paralisi cerebrale (effetti di danni cerebrali).

Handicap uditivo Handicap dovuto a disabilità per ipoacusia di tipo conduttivo o percettivo, tale che la soglia uditiva è superiore ai 20dB.

Handicap visivo  Handicap dovuto a disabilità per riduzione  del “visus” a meno di 210 (o a deficit visivo di gravità analoga).

Handicap  Condizione caratterizzata da effetti negativi causati da un danno e/o una disabilità che limita o impedisce la realizzazione di un ruolo ritenuto normale in un certo contesto culturale (tenuto conto dell’età, del sesso, dei fattori culturali e sociali). A volte si usa l’aggettivo “handicappato”, ma sarebbe preferibile l’espressione “persona in situazione di handicap”.

HIP(Human Information Processing) Teoria della elaborazione dell’informazione. Hurler; sindrome di Disfunzione, causata da accumulo di mucopolisaccaridi, che provoca nanismo, cecità e ritardo mentale.

Identificazione (psicoanalisi) Meccanismo di difesa molto complesso che si basa sull’attribuzione a se stessi di caratteristiche di altri.

Identità sociale Insieme di sentimenti e di caratteristiche che un individuo prova e si attribuisce nel considerare la propria appartenenza a specifici gruppi sociali.

Identità, senso di (psicoanalisi) Insieme di sentimenti che ogni individuo ha della individualità, peculiarità e continuità (cioè della tendenza alla coerenza) di se stesso.

Idiopatico Detto anche “ereditario”; utilizzato per una epilessia per la quale non si trova nessuna causa, ma che può avere una storia di familiarità (Johnson e Parkinson, 2002).

Idrocefalia Condizione in cui si ha una maggiore quantità di liquidi liberi nella cavità cranica. Può provocare ritardo mentale.

Imitazione (Piaget) Attività caratterizzata dal prevalere dell’accomodamento sull’assimilazione.

Imprinting Processo di acquisizione di una azione istintiva, limitato ad un breve periodo del ciclo vitale (periodo sensibile), irreversibile e specifico di una determinata specie.

Imprinting genomico Alleli identici possono manifestare effetti diversi nella prole a seconda che essi giungano nello zigote attraverso la cellula uovo oppure lo spermatozoo. (Campbell, 1993).

In vitro Vedi Vitro, in

In vivo Vedi Vitro, in

Incidenza Numero di casi nuovi per unità di tempo; ad esempio quanti sono stati i casi nuovi di ritardo mentale nel 2003, per cause genetiche o infortuni, ecc.

Inconscio collettivo (Jung)  Termine utilizzato anche da Freud, ma soprattutto da Jung, per riferirsi all’insieme di dati psichici inconsci, comuni all’umanità, che vengono trasmessi all’individuo per via ereditaria.

Inconscio  (psicoanalisi)  Ciò che è latente nella vita mentale, di cui si deve ammettere l’esistenza in quanto si deduce dai suoi effetti.

Inclusione Termine di derivazione inglese, utilizzata per porre l’enfasi sul fatto che per favorire l’integrazione delle persone con disabilità anche la società deve modificarsi.

Innato  Che appartiene al patrimonio genetico e quindi ereditario dell’individuo.

Insight (in tedesco Einsicht – Psicologia della Gestalt) termine utilizzato per riferirsi alla comprensione (a volte accompagnata da un vissuto di scoperta improvvisa) della soluzione di un problema, ottenuta comprendendo “il tutto”, l’essenza , la struttura, cioè i rapporti fra mezzi e fini e/o tra gli elementi ed il tutto di cui fanno parte.

Insulina Un ormone secreto dal pancreas che controlla la concentrazione di glucosio nel sangue. La sua mancanza provoca il diabete mellitus.

Intelligenza (Gestalt) Insieme dei processi che permettono la scoperta (insight) intenzionale di legami nuovi tra mezzi e fine.

Intelligenza (Piaget)  “Termine generico designante le forme superiori di organizzazione o di equilibrio delle strutture conoscitive. … Termine di arrivo, mentre le sue origini si confondono con quelle dell’adattamento senso-motorio in genere e, al di là di queste, con le origini dell’adattamento biologico stesso.” (Piaget, 1936, op. cit. a pag. 118)

Interazione  Azione o influenza reciproca di due variabili. Usato in psicologia soprattutto con riferimento ai rapporti tra organismo ed ambiente fisico e ai rapporti interpersonali.

Interazionismo simbolico Approccio (in sociologia e psicologia sociale) basato sul presupposto che il comportamento individuale è mediato dai significati che gli individui attribuiscono alla situazione sociale.

Introspezione Osservazione e riflessione da parte di un soggetto nei riguardi di proprie esperienze.

Introversione Caratteristica del soggetto in cui prevale l’attenzione verso i vissuti interiori.

Intuitivo, pensiero (Piaget) vedi preoperatorio.

Io (psicoanalisi) Struttura organizzata della psiche, che svolge funzioni di sintesi dei processi psichici, “mediando” tra le pulsioni dell’Es, gli imperativi del Super-Io e le esigenze della realtà. Attraverso i suoi “meccanismi di difesa” rappresenta il polo difensivo nei conflitti dell’individuo.

Ipercorrettismo Fenomeno per cui il bambino applica una regola grammaticale (ad esempio morfologica) da lui scoperta (anche solo a livello pragmatico, cioè senza averne la consapevolezza) anche a casi che non seguono tale regola (ad esempio “diciato” per “detto”).

Ipertelorismo Distanza fra gli occhi maggiore della norma (in senso più generale distanza eccessiva tra due parti anatomiche o organi simmetrici).

Ipnosi Stato mentale particolare, generalmente con apparenza di sonno (trance), che può essere provocato (indotto) con tecniche speciali, in cui si riconoscono sempre meccanismi di suggestione, posti in essere da un ‘ipnotizzatore’.

Ipoacusia conduttiva  (vedi handicap uditivo)  Deficit uditivo causato da anomalia dell’orecchio esterno o medio.

Ipoacusia percettiva  (vedi handicap uditivo) Deficit uditivo causato da anomalia dell’orecchio interno.

Ipoplasia Scarso volume di un organo per minor numero di cellule o per arresto nello sviluppo.

Ipotesi nulla  In un esperimento: ipotesi che la variabile indipendente non abbia alcun effetto sulla variabile dipendente.

Ipotiroidismo congenito  (cretinismo)  Malattia endocrina causata da carenza di sviluppo della ghiandola tiroidea. Provoca ritardo della crescita e mentale.

Ipotonica, forma  Disabilità motoria caratterizzata da debolezza muscolare tale da pregiudicare la stabilità della postura e il movimento.

Isolamento  (psicoanalisi)  Termine utilizzato per due diversi meccanismi di difesa. Da una parte ci si riferisce alla rimozione del solo affetto od emozione di un ricordo. Dall’altra all’isolamento di un pensiero da tutti i pensieri che l’hanno preceduto o seguito.

Isteria da conversione  Nevrosi caratterizzata da “materializzazione” del conflitto (ad es. attraverso paralisi ad una parte del corpo, balbuzie, asma).

Isteria d’angoscia  Sinonimo di nevrosi fobica (vedi fobia)

Klinefelter, sindrome di  Anomalia cromosomica per cui una persona biologicamente maschio ha un cromosoma  X  in più (il cromosoma sessuale delle femmine), per cui il suo corredo cromosomico viene ad essere  44 + XXY.

L.A.D., Language Acquisition Device (Chomsky) Particolare meccanismo innato nell’uomo che gli permette di acquisire il linguaggio, secondo la teoria innatista dello sviluppo del linguaggio.

Lallazione Fase dello sviluppo comunicativo e linguistico (dai 3 ai 10-12 mesi circa) caratterizzata da produzione di cantilene su suoni vocalici, dai primi legami fra suoni vocalici e suoni consonantici ed infine da produzione e ripetizione di sillabe.

Lapsus Termine latino usato da Freud per riferirsi all’uso non intenzionale di parole errate. Assieme alle dimenticanze, le gaffes, gli smarrimenti, i lapsus rientrano nell’ambito degli atti mancati, rivelatori di un conflitto tra una intenzione cosciente ed una tendenza non consapevole (preconscia od inconscia).

Lesh-Nyhan, sindrome di   Disfunzione causata da anormalità nel metabolismo dell’acido nucleico. Provoca autolesionismo, anormalità motoria grave, ritardo mentale.

Latenza, fase di  (psicoanalisi)  Periodo successivo a quello edipico, nel quale l’energia libidica viene deviata, almeno parzialmente, dall’impiego sessuale ed utilizzata per il raggiungimento di altri fini.

Libere associazioni Tecnica di tipo psicoanalitico già usata da Freud, per cui il paziente è invitato a dire ciò che gli viene in mente (senza censura) all’udire una certa parola-stimolo.

Libido (psicoanalisi)  Espressione dinamica dell’istinto sessuale, concepito come un’energia, che può essere rivolta all’Io (narcisistica), ad oggetti esterni o persone (oggettuale) e anche essere trasferita dall’uno all’altro ambito.

Logografico, stadio   Fase di apprendimento della lettura e della scrittura, nella quale il bambino legge o scrive le parole in modo globale, cioè senza riconoscere adeguatamente i grafemi di cui la parola è costituita. 

Ludica, funzione Che permette di rivivere, a livello simbolico, problemi e conflitti della vita quotidiana.

Macrocefalia Condizione in cui il capo è anormalmente grande (idrocefalo o megacefalo).

Magia  (Piaget)  Uso dei rapporti di partecipazione (vedi pensiero precausale) per raggiungere obiettivi personali.

Malformazione genetica Malattia multifattoriale, dovuta all’interazione tra fattori genetici predisponenti (più geni che interagiscono in senso negativo) e fattori ambientali (come certi farmaci, alcool, droghe, assunti durante la gravidanza).

Mappa cognitiva (Tolman) Rappresentazione mentale schematica di un luogo, una situazione, un movimento, un percorso, ecc. (utilizzata anche dai ratti per apprendere la strada in un labirinto). 

Maturazione Processo, su base innata, sottostante a miglioramenti del comportamento dovuti non ad apprendimento (esperienza), ma a processi maturativi che avvengono a livello del sistema neuro-muscolare di un individuo.

MBT, Memoria a Breve Termine   Detta anche ‘memoria di lavoro’, mantiene il materiale rielaborato dai registri sensoriali per periodi limitato nel tempo (ad esempio, in certe situazioni, per pochi secondi o meno di un minuto).

Media Uno dei parametri della tendenza centrale di una distribuzione di frequenza, e precisamente la media aritmetica o deviazione media, ossia il valore ottenuto dalla somma di tutti i valori, divisa per il loro numero.

Mediana  Uno dei parametri della tendenza centrale di una distribuzione di frequenza, e precisamente il valore della variabile che divide in due parti eguali il numero totale delle osservazioni effettuate, disposte secondo l’ordine crescente del corrispondente valore della variabile.

Megacefalia Condizione di eccessiva grandezza e peso del cervello. Può provocare ritardo anche mentale.

Meiosi Modalità di divisione cellulare consistente in due distinti processi, tipica degli organismi a riproduzione sessuale, e dalla quale si originano gameti con corredo cromosomico dimezzato rispetto alla cellula di partenza. (Campbell, 1993)

Membrana cellulare La superficie che racchiude la cellula, composta da un doppio strato di lipidi e proteine. La membrana contiene molte proteine e altre sostanze, come gli zuccheri, importanti nel riconoscimento fra cellule, e recettori che captano i segnali provenienti dall’esterno. (fonte www.telethon.it/informagene)

Memoria  Capacità di un organismo vivente di conservare tracce della propria esperienza e di servirsene per relazionarsi al mondo e agli eventi futuri. (Vedi cap. 5)

Meningite Infezione delle membrane che circondano il cervello o il midollo spinale. Causa un’infiammazione che, se non curata in tempo, può portare danni al cervello o anche alla morte.

Menopausa Insieme dei fenomeni fisici e psicologici che accompagnano i cambiamenti fisiologici femminili dopo i quaranta- quarantacinque anni di età.

Mente Sinonimo di psiche. Insieme delle attività e dei contenuti psichici, compresi quelli di cui non si ha consapevolezza.

Metabisogni (Maslow)  Bisogni non di base, ma ugualmente fondamentali per un buon equilibrio psico-sociale dell’individuo.

Metacognizione  Regolazione dei processi di conoscenza, mediante la scelta delle strategie, il controllo di esse, la verifica, la formulazione e riformulazione di piani di intervento.

Metamemoria  Insieme dei processi di gestione e controllo delle operazioni svolte dalla memoria.

Microcefalia  Condizione in cui il cranio ed il cervello sono anormalmente piccoli, attribuita ad un arresto dello sviluppo fetale. Provoca grave o profondo ritardo mentale.

Microretrognazia Mandibola di dimensioni ridotte con retrazione del mento.

Miocardiopatia ipertrofica  Malattia primitiva del muscolo cardiaco con spiccato aumento di volume –ipertrofia- delle pareti muscolari ventricolari.

Mioclono (attacchi mioclonici) Improvvisi movimenti di un braccio, di una gamba, delle spalle o altre parti del corpo che coinvolgono un gruppo muscolare. La maggior parte delle persone presenta questi movimenti improvvisi prima dell’inizio del sonno. Movimenti ripetuti in forma di attacchi sono stati trovati in alcune forme epilettiche molto difficili da trattare (Johnson e Parkinson, 2002).

Mitosi Processo di divisione cellulare consistente in un raddoppio del materiale genetico durante una fase di crescita (interfase) e in quattro successive tappe che realizzano la ridistribuzione dei cromosomi: profase, metafase, anafase e telofase. Il processo garantisce il numero cromosomico tipico della cellula di partenza alle due cellule figlie. (Campbell, 1993)  

MLT, Memoria a Lungo Termine  Archivio ed organizzazione del materiale rielaborato dalla MBT, con capienza praticamente illimitata.

Mnemotecniche   Tecniche particolari che favoriscono la memoria (ad es. utilizzando una “parola chiave”  o una “parola gancio”). (vedi cap. 11)

Moda Uno dei parametri della tendenza centrale di una distribuzione di frequenza, e precisamente il valore che ricorre più frequentemente in una serie di valori.

Modellamento   (vedi “apprendimento tramite modelli”)

Monoplegia Difetto motorio ad un solo arto.

Monosomia Mancanza di uno dei due cromosomi di una coppia (la sindrome di Turner, che riguarda solo le femmine, è caratterizzata da un solo cromosoma X).

Morale autonoma  Che è basata sulla responsabilità soggettiva, sulla cooperazione e la ricerca del bene.

Morale eteronoma  Che è fondata sulla responsabilità oggettiva, sulla costrizione e sul dovere.

Morfema E’ l’unità minima verbale significativa. Il morfema è una unità significativa di norma più piccola della parola. Sono morfemi i prefissi, le desinenze, le radici. Ogni morfema è composto da uno o più fonemi.

Mosaicismo Anomalia cromosomica presente solo in alcune cellule di un individuo.

Mosaicismo, nella sindrome di Down  Presenza contemporanea sia di cellule normali con 46 cromosomi, sia di cellule con 47 cromosomi. Responsabile del 2% dei casi di sindrome di Down.

Motivazione  Fattore dinamico del comportamento che attiva e dirige un organismo verso una meta.

Mutazione Evento piuttosto raro a carico del DNA dei geni in grado di provocare cambiamenti in tale molecola e, in ultima analisi, diversità genetica. (Campbell, 1993)

Nativismo (Piaget)  Approccio teorico che considera innate le strutture mentali.

Negazione (psicoanalisi)  Meccanismo di difesa primitivo consistente nel negare un aspetto spiacevole della realtà esterna.

Neurofibromatosi  Anomalia genetica che causa danni al sistema nervoso centrale e periferico, e di conseguenza anche ritardo mentale.

Neurone Chiamato anche cellula nervosa, unità fondamentale del sistema nervoso, è un elemento eccitabile, in grado di condurre un segnale, conduce gli impulsi nervosi, consiste di un corpo cellulare, di un cilindrasse (o assone) e di dendriti.

Neuropsichiatria  Fusione in un’unica disciplina dello studio delle malattie mentali e nervose.

Nevi Malformazioni cutanee circoscritte.

Nevrosi (psicoanalisi) Malattia mentale dovuta ad una conflittualità fra le istanze della personalità -Io, Es, Super-Io- che trova il proprio equilibrio (per quanto patologico) con modalità (ansie, fobie, ecc.) che comportano una inadeguatezza nell’adattamento dell’individuo. Si distingue dalla psicosi soprattutto per la minor gravità e il miglior rapporto con la realtà.

Nicchia ecologica  Luogo in cui si realizzano i fattori ambientali convenienti ad una specie animale.

Nistagmo Movimento oscillatorio involontario, ritmico e coordinato dei bulbi oculari. Si distingue un nistagmo “pendolare”, quando l’oscillazione è costante fra i due estremi del movimento, e un nistagmo “ a scosse” caratterizzato da una fase lenta e una rapida. Il movimento può avvenire in senso verticale, orizzontale, rotatorio. Il nistagmo può essere spontaneo, quando si manifesta nello sguardo diretto, oppure provocato da opportune manovre. La rilevazione del nistagmo e delle sue caratteristiche ha notevole importanza nella semiotica neurologica, il nistagmo rotatorio per esempio è segno di una malattia del sistema vestibolare, il nistagmo verticale è segno di una patologia del midollo allungato. (Delfino, G., Panciotti, E., Liguri, G., Stefani, M., 1997)

Nucleotidi Ci si riferisce alla parte interna della cellula. Esso è delimitato da membrane e contiene il DNA nucleare. Vedi DNA

Oggetto  (psicoanalisi) Ciò che permette la soddisfazione di una pulsione. Può consistere in oggetti veri e propri, in persone od anche in rappresentazioni di oggetti e persone. Nel bambino la costruzione dell’oggetto libidico è presupposto necessario perchè si instauri la prima relazione affettiva.

OL, Operazioni Logiche Versione ridotta del test OLC (vedi), consistente in 18 prove (di seriazione, numerazione e classificazione, ma non di conservazione come il test OLC).

OLC, Operazioni Logiche e Conservazione   Test elaborato da R. Vianello e M.L.Marin consistente in 24 prove di ispirazione piagetiana che permettono di valutare il passaggio dal pensiero intuitivo al pensiero operatorio concreto (dai 4 agli 8 anni ca.).

Olofrastica, parola  Espressione del bambino costituita da una sola parola (parola-frase) (dai 10 ai 20 mesi circa)

Ombra  (Jung)  Ciò che è presente nell’inconscio collettivo, ma che il Sè non riconosce come proprio.

Omozigote Individuo che possiede due alleli (vedi) uguali dello stesso gene.

Ontogenetico Relativo ai cambiamenti avvenuti nella storia di un individuo.

Operatorio concreto, pensiero  (Piaget)  Che permette la coesistenza, a livello mentale, di due situazioni che nella realtà si escludono a vicenda (dai 6 ai 14 anni circa) al fine di ricavarne conclusioni logiche non direttamente osservabili nella realtà.

Operatorio formale, pensiero  (Piaget)  Vedi formale, pensiero.

Operazione  (Piaget)  Sistema di azioni interiorizzate (mentali). Equivalente di “azione reversibile”.

Orale, fase (psicoanalisi)  Fase evolutiva riguardante circa ai primi 12-18 mesi di vita, in cui le gratificazioni sessuali sono ottenute attraverso la bocca.

Organi fonatori  (linguistica)  “Per la produzione dei suoni nelle lingue indoeuropee si utilizza esclusivamente la corrente d’aria proveniente dai polmoni, che, passando per i bronchi, imbocca la trachea; all’estremità di questa si trova la laringe, una cartilagine composta di varie parti, in cui si sviluppa l’energia usata nel parlare. E’ qui che hanno sede le corde vocali, che sono in realtà due labbra, mobili ed elastiche, poste a destra e a sinistra di un piccolo spazio detto glottide. La glottide può venire aperta o chiusa; nel primo caso si ha il passaggio dell’aria per il respiro; nel secondo la vibrazione delle corde vocali per la fonazione. Le corde vocali … possono produrre suoni di tipo basso … o alto … Al di sopra della glottide l’aria fuoriesce passando per le cavità superiori (faringe, bocca, cavità nasali, e anche labbra) che risuonano, e dove si producono la maggior parte dei suoni e dei rumori utilizzati nel parlare.” (Francovich Onesti, 1974; op. cit. a pag. 258)

Organizzazione  Processo per il quale diverse parti, cui sono deputate particolari funzioni, si coordinano così da formare un tutto, in cui le parti stesse conservano un’autonomia più o meno spiccata.

Ortografico, stadio   Fase dell’apprendimento della lettura e della scrittura nella quale le regole di trasformazione grafema-fonema sono applicate a gruppi di grafemi o fonemi.

Ossessiva, nevrosi   Definita anche come nevrosi coatta, è caratterizzata dal fatto che l’individuo evita un’ansia eccessiva attraverso la ripetizione prolungata di comportamenti stereotipati (ad es. aprire e chiudere una porta, un rubinetto, toccare ripetutamente i bottoni di un indumento o sfilacciarlo, lavarsi più volte le mani, ecc.) o, a livello mentale, di alcuni pensieri (formule magiche, coazioni a numerare, ecc.).

Paranoia Psicosi che si caratterizza per l’esistenza di un sistema delirante tendenzialmente stabile. Il contatto con la realtà può essere nella maggioranza degli eventi della vita quotidiana molto buono, ma con giudizi (o deliri) del tutto inadeguati per quanto riguarda particolari campi di esperienza. Tra i deliri vi sono quelli di persecuzione e di gelosia.

Paraplegia Disturbo motorio che interessa solo gli arti inferiori.

Pensiero intuitivo   (Piaget). Seconda fase, dai 3-4 ai 6-7 anni, del pensiero preoperatorio (vedi). La conoscenza intuitiva è caratterizzata dal fatto che non è dovuta ad un ragionamento che segue le regole della necessità logica.

Pensiero (Piaget)  Coordinamento di azioni interiorizzate (mentali). Equivalente di “intelligenza rappresentativa o simbolica”.

Percezione sociale   Idee che l’individuo si forma su se stesso e gli altri e che hanno una qualche influenza sull’interazione sociale.

Percezione  Insieme di funzioni psicologiche che permettono all’organismo di acquisire informazioni “hic et nunc” (qui e ora) circa lo stato e i mutamenti del suo ambiente grazie all’azione di organi specializzati.

Performativo Configurazione semantica che specifica il tipo di intenzione comunicativa del parlante.

Periodi sensibili (etologia)  Stadi definiti della vita di un soggetto (animale o uomo) in cui esso è particolarmente sensibile a certi tipi di esperienze e di apprendimento. (Vedi “imprinting”)

Persistenza del dotto arterioso di Bottallo Si tratta di un condotto tra aorta ed arteria polmonare che generalmente si chiude dopo la nascita: la sua mancata chiusura porta ad una abnorme comunicazione tra circolazione polmonare e circolazione sistemica con aumentato flusso sanguigno nel polmone – ipertensione polmonare – ed insufficiente apporto di sangue al circolo sistemico.

Persona (Jung)  Ciò che l’individuo costruisce per relazionarsi socialmente.

Personalità Insieme integrato di caratteristiche psichiche e modalità di comportamento che costituiscono il nucleo caratterizzante un individuo, che tende a rimanere tale nella molteplicità e diversità delle situazioni ambientali in cui la persona si esprime e si trova ad operare.

Piacere, principio di  (psicoanalisi) Ciò che induce l’organismo a ricercare il più possibile e prima possibile la soddisfazione dei bisogni.

Piccolo male Vedi attacchi epilettici con perdita di coscienza.

Pirimidina Membro di una delle due famiglie molecolari (basi azotate) che si rinvengono nei nucleotidi e che corrispondono alla citosina (C), alla timina (T) e all’uracile (U). (Campbell, 1993)

Plateau Battuta d’arresto che si verifica nell’apprendimento delle abilità motorie complesse, durante la quale la prestazione tende a non migliorare con l’esercizio, finché non viene raggiunta una migliore coordinazione.

Post-natale Che accade dopo la nascita.

Postura  Relativa disposizione delle varie parti del corpo.

Pragmatica, analisi   Studio del linguaggio che privilegia i rapporti fra i segni e coloro che li usano.

Precausale, pensiero (Piaget)  Si basa sui rapporti di partecipazione, cioè sui “rapporti che il pensiero primitivo crede di percepire tra due esseri o due fenomeni considerati sia come parzialmente identici, sia come aventi una diretta influenza l’uno sull’altro, pur non esistendo fra loro nè contatto spaziale, nè legame causale intellegibile.” (Piaget, 1926, op. cit. a pag. 33).

Preconscio Ciò che è latente nella vita mentale, ma può facilmente essere rievocato ed essere oggetto di consapevolezza.

Preconvenzionale, sviluppo morale    (Kohlberg)  Primo livello dello sviluppo del pensiero morale, in cui il bambino interpreta le valutazioni di buono e cattivo in termini di conseguenze materiali, o nei termini della forza fisica di chi enuncia le regole (dai 4 ai 10 anni circa).

Precursore   Secondo la teoria della differenziazione delle emozioni (Bridges), ciò che sta al posto dell’emozione nei primi tre mesi di vita, in quanto è assente una vera e propria elaborazione cognitiva.

Preformismo    vedi nativismo.

Pregiudizio Stereotipo scarsamente fondato su dati verificati. Di norma sfavorevole ad un gruppo sociale.

Preoperatorio, pensiero   (Piaget)  Caratteristico del bambino che, pur utilizzando il pensiero simbolico (vedi),  non è in grado di compiere delle operazioni (vedi), o azioni reversibili (dai 18 mesi ai 6-7 anni circa). Con l’espressione “pensiero intuitivo” ci si riferisce alla seconda fase del pensiero pre-operatorio”, dai 3-4 anni circa ai 6-7 anni.

Prevalenza Frequenza in un certo periodo di tempo; ad esempio quanti sono gli individui con sindrome di Down in Italia nel 2003; in questo caso si parla di più di 40.000 persone di varie età

Proteina Macromolecola biologica, dotata di una specifica struttura tridimensionale, le cui unità costitutive (monomeri) sono rappresentate da aminoacidi.

Proiettivo, test   Test di personalità in cui il soggetto, di fronte a stimoli ambigui, interpreta “proiettando” in essi qualcosa di sè.

Proiezione (psicoanalisi)  Meccanismo di difesa che consiste nell’attribuzione di qualcosa di proprio (desiderio, sentimento, impulso, idea, convinzione, atteggiamento, ecc.) ad un’altra persona.

Proprietà “Qualcosa che caratterizza alcuni oggetti, ma non altri (alcune capigliature sono, ad esempio, bionde, ma altre non lo sono).” (Kanizsa, Legrenzi, Sonino, 1983, pag. 15)

Proprium  (Allport)  Concetto che si riferisce alla personalità nel suo complesso.

Psichiatria  Settore specialistico della medicina, avente come oggetto di studio gli aspetti mentali e nervosi delle patologie psichiche.

Psicoanalisi Scuola psicologica, di origine medico-psichiatrica, fondata da S. Freud il cui oggetto di studio prevalente è il comportamento anormale, che attraverso il metodo dell’osservazione clinica si prefigge come scopo la guarigione dei malati mentali. Psicofisica Studio delle relazioni fra gli attributi fisici dello stimolo e gli attributi quantitativi delle percezioni.

Psicometria Settore della psicologia che tratta dell’elaborazione matematica e statistica dei dati psicologici.

Psicosi infantile (Mahler)  Malattia psichica grave riconducibile ad uno sviluppo anormale dell’Io nei primi anni di vita ed in particolare al rapporto figlio/a-madre. La Mahler distingue due tipi di psicosi: l’autismo e la sindrome simbiotica.

Psicosi maniaco – depressiva    (Vedi ciclotimica)

Psicosi (psicoanalisi) Malattia mentale causata da massicce fissazioni e/o regressioni nello sviluppo psichico o, comunque, da  conflittualità fra le istanze della personalità -Io, Es, Super-Io- che trova il proprio equilibrio patologico con modalità (ossessioni, manie, gravi depressioni, grave malfunzionamento delle funzioni cognitive, ecc.) che comportano una notevole inadeguatezza nell’adattamento dell’individuo. Si distingue dalla nevrosi soprattutto per la maggior gravità, il minor rapporto con la realtà e maggiori regressioni. E’ attualmente oggetto di discussione la rilevanza delle componenti organiche nella genesi delle psicosi.

Pterigium colli Pliche cutanee laterali al collo.

Ptosi Abbassamento palpebrale.

Pubertà Periodo della prima fase dell’adolescenza caratterizzato da una rapida crescita fisica e dal conseguimento della capacità fisiologica di riproduzione sessuale.

Pulsione  Agente causale del comportamento, inerente all’organismo, che rappresenta anche la ragione della finalità del comportamento.

Purina Membro di una delle due famiglie di basi azotate che si rinvengono nei nucleotidi e che corrispondono all’adenina (A) e alla guanina (G). (Campbell, 1993).

QI di deviazione   Posizione occupata da un soggetto nelle prestazioni fornite in un test di intelligenza, rispetto ad una ideale popolazione di coetanei le cui prestazioni sono coerenti con quelle previste da una curva normale con media 100 (e deviazione standard diversa a seconda dei test utilizzati, ad esempio 15 nel WISC-R e 16 nel Terman-Merrill).

QI di rapporto   Rapporto fra età mentale ed età cronologica di un soggetto, moltiplicato per 100.

QI   Quoziente intellettuale. Può essere di deviazione o di rapporto (vedi).

 

Rapporti di partecipazione  (Piaget – vedi pensiero precausale)

Realismo fortuito  Fase nella produzione di disegni in cui gli eventuali risultati del bambino non sono frutto di intenzionalità, ma casuali, con una identificazione (o, meglio, etichettatura) successiva.

Realismo intellettuale  Fase nella produzione di disegni in cui il bambino rappresenta le cose o le persone sulla base delle proprie conoscenze, e non per come esse appaiono.

Realismo mancato Fase nella produzione di disegni caratterizzata da intenzionalità rappresentativa, alla quale non corrispondono i risultati.

Realismo visivo Fase nella produzione di disegni nella quale il bambino cerca di rispettare il più possibile la realtà così come essa è visibile da un particolare punto di vista.

Realismo (Piaget) Tendenza a dare più valore ai dati percettivi che a quelli rappresentativi ed a considerare come unica realtà quella visibile e materiale.

Realtà, principio di (psicoanalisi)  Ciò che porta l’individuo a tener conto di altre esigenze ed a differire, se opportuno, la gratificazione dei propri bisogni, o a rinunciarvi.

Reattivo, stato  Si ha quando un individuo manifesta comportamenti disturbanti, prodotto di una conflittualità fra il soggetto e l’ambiente, senza che l’esame della personalità evidenzi veri e propri disturbi.

Reazioni circolari  (Piaget)  Azioni che coinvolgono uno o più organi, che tendono a ripetersi (circolari) dopo la percezione del risultato dell’azione.

Reazioni circolari primarie  (Piaget) (vedi ‘reazioni circolari’) Azioni aventi come fine la riproduzione dell’azione stessa e non il risultato nel mondo esterno.

Reazioni circolari secondarie (Piaget) (vedi ‘reazioni circolari’ e ‘reazioni circolari primarie’)  Azioni centrate sul mondo esterno.

Reazioni circolari terziarie  (Piaget) (vedi ‘reazioni circolari’, ‘reazioni circolari primarie’, ‘reazioni circolari secondarie’)  Azioni compiute non tanto per ottenere risultati sul mondo esterno (‘reazioni circolari secondarie’), quanto per comprendere, a livello pragmatico, le regole sottostanti agli effetti prodotti dal proprio agire.

Recessiva Vedi eredità autosomica recessiva.

Reciproca, punizione Che è logicamente collegata con l’atto commesso.

Registri sensoriali   Meccanismi legati ai sensi, con la funzione di conservare per un periodo di tempo di norma molto breve gli stimoli il più fedelmente possibile.

Regressione  (psicoanalisi)  Meccanismo di difesa molto vasto, che si attua soprattutto con uno spostamento dell’energia libidica da oggetti tipici di una fase ad oggetti tipici di una fase precedente dello sviluppo.

Relazionale, difficoltà  Difficoltà a livello emotivo, affettivo e sociale (in ambito scolastico e non).

Responsabilità oggettiva  (sviluppo morale)  Relativa agli effetti dell’azione compiuta.

Responsabilità soggettiva  (sviluppo morale)  Relativa alle intenzioni con cui un’azione viene compiuta.

Reversibile, azione (Piaget). Sistema di azioni presenti in una operazione (vedi), caratterizzata dal fatto che almeno due tra le azioni costituenti il sistema sono possibili contemporaneamente solo a livello mentale ed una terza azione del sistema consistente nel trarre conclusioni dal confronto fra le due azioni di cui sopra considerate contemporaneamente.

Riflesso condizionato (o risposta …) v. condizionamento classico.

Riflesso di stiramento  Improvvisa contrazione nello stiramento passivo di un muscolo.

Riflesso  Risposta non intenzionale, che non è appresa ed è specifica della specie, di una data parte del corpo a un dato stimolo.

Rigida, forma  Disabilità motoria caratterizzata da rigidità generalizzata.

Rigidificazione  (Lewin)  Processo ritenuto cruciale (assieme a quello di differenziazione) da Lewin per la descrizione dello sviluppo. Processo secondo cui, con lo sviluppo, tra le varie regioni della personalità avviene una sempre maggiore solidificazione delle frontiere.

Rimozione  (psicoanalisi)  Meccanismo di difesa consistente nel trasformare i dati psichici consci in inconsci o mantenere tali i dati psichici inconsci. “Consiste in una attività dell’Io la quale sbarra la via della coscienza all’impulso indesiderato proveniente dall’Es, o a qualsiasi suo derivato, siano essi ricordi, emozioni, desideri o fantasie di realizzazione dei desideri” (Brenner, 1967, op. cit. a pag. 14)

Rinforzo vicariante  vedi apprendimento tramite osservazione.

Rinforzo  Evento specifico in grado di aumentare la tendenza a ripetersi di una certa risposta.

Risonanza magnetica Una procedura simile all’esame della TAC che usa campi magnetici invece che raggi-x per creare immagini della struttura e della densità del cervello. Fornisce immagini più dettagliate della TAC (Johnson e Parkinson, 2002).

Risposta (comportamentismo) Il comportamento che fa seguito a uno specifico stimolo.

Risposta-sorriso  (Spitz)  Ci si riferisce al sorriso del bambino ad un volto umano (posto di fronte, ad una distanza non eccessiva. Evento tipico di una fase in cui il bambino (verso il terzo mese) inizia ad avere un comportamento attivo nei confronti di ciò che è a lui esterno.

Ritardo mentale  Definizione secondo ICD-10 Il ritardo mentale è una condizione di interrotto o incompleto sviluppo psichico, caratterizzata soprattutto da compromissione delle abilità che si manifestano durante il periodo evolutivo e che contribuiscono al livello globale di intelligenza, cioè quelle cognitive, linguistiche, motorie e sociali. Il ritardo può presentarsi con o senza altre patologie psichiche o somatiche. Comunque, gli individui mentalmente ritardati possono presentare tutta la gamma delle sindromi psichiche, e la prevalenza di tali sindromi è almeno tre o quattro volte maggiore in questo gruppo che nella popolazione generale. Inoltre, gli individui mentalmente ritardati sono maggiormente a rischio per lo sfruttamento e la violenza fisica e sessuale. L’adattamento sociale è sempre compromesso, ma tale compromissione può non essere evidente in soggetti con lieve ritardo mentale che vivono in ambienti sociali protetti dove è disponibile un adeguato sostegno. Definizione secondo DSM-IV La caratteristica fondamentale del Ritardo Mentale è un funzionamento intellettivo generale significativamente al di sotto della media (Criterio A) che è accompagnato da significative limitazioni nel funzionamento adattivo in almeno due delle seguenti aree delle capacità di prestazione: comunicazione, cura della persona, vita in famiglia, capacità sociali/interpersonali, uso delle risorse della comunità, autodeterminazione, capacità di funzionamento scolastico, lavoro, tempo libero, salute, e Sicurezza (Criterio B). L’esordio deve avvenire prima dei 18 anni (Criterio C). Il Ritardo Mentale ha molte diverse eziologie e può essere visto come la via finale comune di vari processi patologici che agiscono sul funzionamento del sistema nervoso centrale.

Ritardo mentale di media gravità (moderato) Definizione secondo ICD-10 I soggetti compresi in questa categoria sono lenti nello sviluppo della comprensione e dell’uso del linguaggio, e il livello di funzionamento che raggiungono in quest’area è modesto. L’acquisizione della cura di sé e delle capacità motorie è pure ritardata, e alcuni di essi necessitano di una supervisione per tutta la vita. Il loro profitto scolastico è limitato ma una parte di essi acquisisce le capacità basilari necessarie per leggere scrivere e far di conto. Programmi di istruzione specifici possono consentire ai singoli individui di sviluppare il proprio limitato potenziale e di acquisire alcune capacità essenziali: essi sono modulati per soggetti che imparano lentamente e che hanno una potenzialità ridotta di apprendimento. Definizione secondo DSM-IV Il Ritardo Mentale Moderato è all’incirca equivalente a ciò a cui si faceva riferimento con la categoria educazionale di “addestrabili”. Questo termine ormai sorpassato non dovrebbe essere usato perché implica erroneamente che i soggetti con Ritardo Mentale Moderato non possono beneficiare di programmi educazionali. Questo gruppo costituisce circa il 10% dell’intera popolazione di soggetti con Ritardo Mentale. La maggior parte dei soggetti con questo livello di Ritardo Mentale acquisisce capacità comunicative durante la prima fanciullezza. Essi traggono beneficio dall’addestramento professionale e, con una moderata supervisione, possono provvedere alla cura della propria persona. Possono anche beneficiare dell’addestramento alle attività sociali e lavorative, ma difficilmente progrediscono oltre il livello della seconda elementare nelle materie scolastiche. Possono imparare a spostarsi da soli in luoghi familiari. Durante l’adolescenza, le loro difficoltà nel riconoscere le convenzioni sociali possono interferire nelle relazioni con i coetanei. Nell’età adulta, la maggior parte riesce a svolgere lavori non specializzati, o semi-specializzati, sotto supervisione in ambienti di lavoro protetti o normali. Essi si adattano bene alla vita in comunità, di solito in ambienti protetti.

Ritardo mentale grave Definizione secondo ICD-10 Questa forma è largamente simile al ritardo mentale di media gravità rispetto al quadro clinico, alla presenza di un’eziologia organica e alle condizioni associate. I livelli più bassi di funzionamento menzionati in quella categoria sono i più frequenti in questo gruppo. La maggior parte delle persone comprese in questa categoria soffre di un grado marcato di deficit motorio o di altri deficit associati, che indicano la presenza di un danno o di un alterato sviluppo del sistema nervoso centrale clinicamente significativo. Definizione secondo DSM-IV Il gruppo con Ritardo Mentale Grave costituisce il 34% dei soggetti con Ritardo Mentale. Durante la prima fanciullezza essi acquisiscono un livello minimo di linguaggio comunicativo, o non lo acquisiscono affatto. Durante il periodo scolastico possono imparare a parlare e possono essere addestrati alle attività elementari di cura della propria persona. Essi traggono un beneficio limitato dall’insegnamento delle materie prescolastiche, come familiarizzarsi con l’alfabeto e svolgere semplici operazioni aritmetiche, ma possono acquisire capacità come l’imparare a riconoscere a vista alcune parole per le necessità elementari. Nell’età adulta, possono essere in grado di svolgere compiti semplici in ambienti altamente protetti. La maggior parte di essi si adatta bene alla vita in comunità, in comunità alloggio o con la propria famiglia, a meno che abbiano un handicap associato che richieda assistenza specializzata o altre cure.

Ritardo mentale lieve Definizione secondo ICD-10 Le persone lievemente ritardate acquisiscono il linguaggio con qualche ritardo, ma nella maggior parte dei casi raggiungono la capacità di usare la parola per le esigenze della vita quotidiana, per tenere conversazioni e per sostenere il colloquio clinico. La maggior parte di esse raggiunge anche una piena indipendenza nella cura di sé (nel mangiare, nel lavarsi, nel vestirsi, nel controllo degli sfinteri) e nelle abilità pratiche e domestiche, anche se lo sviluppo è considerevolmente più lento del normale. Le maggiori difficoltà sono osservate in genere in ambito scolastico e molti hanno problemi particolari nel leggere e nello scrivere. Tuttavia, le persone lievemente ritardate possono essere molto aiutate da sistemi educativi progettati per sviluppare le loro abilità e per compensare i loro handicap. Definizione secondo DSM-IV Il Ritardo Mentale Lieve equivale all’incirca a ciò a cui si faceva riferimento con la categoria educazionale di “educabili”. Questo gruppo costituisce la parte più ampia (circa l’85%) dei soggetti affetti da questo disturbo. Come categoria, i soggetti con questo livello di Ritardo Mentale tipicamente sviluppano capacità sociali e comunicative negli anni prescolastici (da 0 a 5 anni di età), hanno una compromissione minima nelle aree sensomotorie, e spesso non sono distinguibili dai bambini senza Ritardo Mentale fino ad un’età più avanzata. Prima dei 20 anni, possono acquisire capacità scolastiche corrispondenti all’incirca alla quinta elementare. Durante l’età adulta, essi di solito acquisiscono capacità sociali e occupazionali adeguate per un livello minimo di autosostentamento, ma possono aver bisogno di appoggio, di guida, e di assistenza, specie quando sono sottoposti a stress sociali o economici inusuali. Con i sostegni adeguati, i soggetti con Ritardo Mentale Lieve possono di solito vivere con successo nella comunità, o da soli o in ambienti protetti.

Ritardo mentale profondo (o gravissimo) Definizione secondo ICD- 10 In questa categoria il QI è valutato inferiore a 20 la qual cosa significa in pratica che le persone affette sono gravemente limitate nella loro capacità di capire richieste e istruzioni o di adeguarsi ad esse. I soggetti compresi in questa categoria sono in maggioranza immobili o gravemente limitati nella mobilità, incontinenti e capaci al massimo di forme molto rudimentali di comunicazione non verbale. Essi possiedono scarsa o nessuna capacità di prendersi cura dei propri bisogni elementari e richiedono costante aiuto e supervisione. Definizione secondo DSM-IV Il gruppo con Ritardo Mentale Gravissimo costituisce circa un 1-2% dei soggetti con Ritardo Mentale. La maggior parte dei soggetti con questa diagnosi ha una condizione neurologica diagnosticata che spiega il Ritardo Mentale. Durante la prima infanzia, essi mostrano considerevole compromissione del funzionamento sensomotorio. Uno sviluppo ottimale può verificarsi in un ambiente altamente specializzato con assistenza e supervisione costanti, e con una relazione personalizzata con la figura che si occupa di loro. Lo sviluppo motorio e le capacità di cura della propria persona e di comunicazione possono migliorare se viene fornito un adeguato addestramento. Alcuni possono svolgere compiti semplici in ambienti altamente controllati e protetti.

Ritualismo  Termine che, riferendosi alla comprensione infantile delle nozioni religiose, sottolinea la tendenza ad interessarsi più al “rito” religioso, che non al suo significato.

Rivolgimento contro il Sé  (psicoanalisi)  Meccanismo di difesa che consiste nel rivolgere contro se stessi l’aggressività originariamente rivolta verso un oggetto esterno.

RNA Vedi Acido ribonucleico

Scapole alate Spostamento all’esterno delle scapole.

Scarto quadratico medio  (vedi deviazione standard)

Scarto semplice medio  (o deviazione media – vedi media)

Schema (cognitivismo)  Struttura cognitiva (script) che collega degli elementi su base spaziale e temporale, cioè in fatti (eventi) che possono anche prevedere per gli elementi considerati delle particolari funzioni.

Schema (Piaget) Ciò che è generalizzabile di un’azione. Modalità di organizzazione dell’esperienza.

Schizofrenia paranoide   Psicosi di tipo schizofrenico, con deliri non sistematizzati ed allucinazioni, prevalentemente di tipo persecutorio.

Schizofrenia   Psicosi caratterizzata da progressivo distacco dall’ambiente sociale. In particolare essa è caratterizzata da dissociazione psichica (divisione, separazione, non legame, ecc.), cioè dalla sorprendente non utilizzazione di comuni associazioni fra cose o eventi, ad esempio tra un lutto e il dispiacere. Si distinguono varie forme di schizofrenia. Alcuni studiosi ritengono che tale termine, sia, comunque, un termine generico utilizzato per psicopatologie fra loro anche molto diverse, aventi in comune

Schizotimico  (Cattell)  Soggetto caratterizzato da rigidità, sospetto ed orgoglio.

Sclerosi tuberosa  Anomalia genetica che causa anche ritardo mentale.

Scoliosi Deviazione della colonna vertebrale laterale rispetto all’asse longitudinale.

  (Jung) Equilibrio (da raggiungere) tra le diverse istanze della personalità, che garantisce una  identità reale.

Segni, linguaggi dei Linguaggi non verbali costruiti per la comunicazione con e tra individui non udenti (es. ASL, American Sign Language).

Segno linguistica – Piaget – vedi simbolo.

Selezione naturale  (Darwin) Teoria evoluzionistica basata sul principio che tendono a sopravvivere gli individui che in maggior grado possiedono le caratteristiche che favoriscono l’adattamento ad un particolare ambiente. Ne deriva che tali caratteristiche hanno una maggiore probabilità di essere trasmesse ai nuovi nati rispetto a quelle che caratterizzano i membri della specie non sopravvissuti e che con il passare del tempo l’adattamento della specie (se nel frattempo l’ambiente non cambia) tende ad essere ottimale.

Semantica (linguistica)  Teoria generale e studio storico del significato delle parole.

Semantica, memoria  Modalità di organizzazione delle informazioni per definizioni. Viene differenziata dalla memoria episodica.

Semantico (linguistica)  Aggettivo, che si riferisce al significato.

Semivocale  Le semivocali sono i suoni brevi, prodotti con una forte restrizione del canale fonatorio, con la lingua cioè che sale verso il palato fino al limite oltre il quale non si producono più vocali, ma consonanti. In Italiano sono semivocali la “i” e la ‘u’ di aia e di nuovo.

Sensibilizzazione  Aumento della reattività ad uno stimolo per effetto della sua ripetizione.

Senso-motoria, intelligenza  (Piaget)  Che dà luogo a comportamenti con l’uso intenzionale del coordinamento mezzi-fini, ma non utilizza immagini ed azioni mentali (cioè senza la presenza dell’oggetto o dell’azione rappresentati).(dai 10 ai 18 mesi circa)

Sensoriale, memoria o registro  Il sistema di memoria che funziona solo per una frazione di secondo durante l’elaborazione sensoriale, trattenendo una breve impressione dello stimolo che si è esercitato su un particolare organo sensoriale. Le informazioni significative vengono trasferite alla memoria di lavoro.

Seriazione, operazione di  (Piaget). Operazione consistente nell’ordinare (seriare appunto) gli elementi di una stessa classe sulla base del progressivo aumento o diminuzione dell’intensità con cui una certa qualità comune (ad esempio la diversa altezza in un insieme di aste non uguali)è presente.

Shaping (o “apprendimento per approssimazioni successive”)  Procedura di apprendimento che consiste nel modificare il comportamento del soggetto con progressivi avvicinamenti alla situazione obiettivo.

Significatività  (statistica)  Attendibilità o rilevanza della misura di una caratteristica o di un fenomeno che è desunta da una rilevazione. (Vedi coefficiente di correlazione)

Simbiotica, fase (Mahler) Situazione caratterizzata da una prima differenziazione (a partire circa dal secondo mese di vita) dell’unità bambino-madre e in cui c’è una vaga consapevolezza di un oggetto che soddisfa i desideri del bambino.

Simbiotica, sindrome (Mahler) Psicosi caratterizzata da fissazione o regressione alla fase simbiotica (vedi).

Simbolico, pensiero (Piaget)  Che utilizza anche le rappresentazioni di oggetti non presenti e di azioni non ancora effettivamente compiute. Di norma dai 18 mesi di vita.

Simbolo (linguistica – Piaget)   Alcuni studiosi, tra cui Piaget, considerano il simbolo un significato che conserva una somiglianza strutturale nei confronti del significato (ad esempio i disegni schematici di una casa o di un albero) e un segno un significato che non mantiene alcuna somiglianza con il significato.

Sinapsi (1) Rapporto specializzato tra cellule eccitabili, intercalato lungo il percorso di una via nervosa e caratterizzato da una esigua fessura tra l’estremo di un assone e una porzione della cellula a valle della sinapsi stessa (un dendrite o un corpo cellulare). Le molecole del neurotrasmettitore rilasciate dalla terminazione assonale diffondono attraverso la fessura sinaptica e trasmettono il messaggio alla cellula postsinaptica. (2) Appaiamento tra cromosomi omologhi durante la profase I del processo meiotico. (Campbell, 1993) 

Sincretismo  “Fenomeno per cui la percezione della struttura di insieme ostacola la enucleazione e l’individuazione delle singole parti, per cui il tutto resiste alla scomposizione alla quale lo si vorrebbe sottoporre”. (Petter, 1992, op. cit. a pag. 56)

Sincronica, analisi    (linguistica) Studio e descrizione dei fatti linguistici di un momento determinato; su un piano orizzontale.

Sindattilia Fusione di dita delle mani o dei piedi.

Sindrome malformativa Patologia caratterizzata da problemi clinici diversi, spesso presenti fin dalla nascita. Pur essendo coinvolti organi, apparati e funzioni diverse viene ipotizzata una causa unica. Spesso si suppone che questa causa sia riconducibile ad alterazioni del patrimonio genetico dell’individuo affetto dalla sindrome.

Sindrome Complesso di sintomi che tendono a presentarsi assieme e che vengono considerati come tipici effetti di specifiche cause (accertate o presunte).

Sinofria Sopracciglia che tendono ad unirsi sulla linea mediana.

Sintagma (linguistica)   Combinazione di due o più segni che costituisca una unità sintattica pressochè autonoma.

Sistemica, terapia  Approccio psicoterapico in cui oggetto dell’intervento è il nucleo familiare (sistema), non il singolo individuo.

Società   Insieme di individui (popolazione) che risiede in un territorio definito, i cui membri condividono una cultura comune che permette la soddisfazione dei bisogni sociali ed economici e che è politicamente indipendente.

Soggetti identici  In un esperimento: utilizzazione degli stessi soggetti in ciascuna delle condizioni sperimentali.

Sostituzione, nucleotidica Vedi Nucleotidica, sostituzione.

Sovrageneralizzazione semantica  Fenomeno per cui il bambino riferisce una parola, legata a un elemento, anche a tutto l’insieme di cui l’elemento è parte, e quindi anche a tutte le parti incluse in detto insieme o accosta elementi sulla base delle loro qualità vistose percettive o funzionali, producendo a volte anche collegamenti a catena.

Spasmi infantili (conosciuta anche con il nome di sindrome di West) Una particolare forma di epilessia che inizia a manifestarsi nel primo anno di vita del bambino. Le cause sono varie. Gli spasmi compaiono spesso in serie tra i cinque e i cinquanta giorni e sono caratterizzati da improvvisi movimenti della testa contro il petto, ginocchia che si avvicinano e le braccia che si raddrizzano e si stendono (Johnson e Parkinson, 2002).

Spastica, forma  Disabilità motoria caratterizzata da aumento persistente di riflessi di stiramento cui consegue un disturbo del tono muscolare.

Sperimentazione  (Mahler) Fase di intensa esplorazione del mondo esterno, a cui corrispondono tentativi anche decisi di separazione dalla figura materna.

Spermatozoo  Cellula riproduttiva maschile, prodotta dai testicoli a partire dalla pubertà.

Spina bifida Fenditura lungo il corpo vertebrale o a livello delle lamine del processo spinoso per anomalia congenita da mancata saldatura.

Status   Indica la posizione sociale di un individuo.

Stereotipo Insieme di credenze sugli attributi personali di una categoria sociale. Secondo G.W. Allport lo stereotipo è “un atteggiamento preesistente … così forte ed inflessibile da distorcere seriamente percezioni e giudizio”. Come Allport molti altri studiosi utilizzano questo termine attribuendogli non un significato neutro (e cioè un atteggiamento che si fonda sulla rilevazione delle caratteristiche comuni ad un gruppo, o comunque caratterizzanti rispetto ad altri gruppi), ma un significato negativo, sottolineando perciò il fatto che esso porta a generalizzazioni indebite.

Stimolatori del nervo vagale Come un pacemaker stimolano un nervo (il vago), il cui compito è quello di inviare e ricevere messaggi dal cervello. Si pensa che inibisca l’inizio dell’attacco (Johnson e Parkinson, 2002).

Strato  Insieme di individui che hanno in comune una o più caratteristiche socialmente riconosciute e considerate verticalmente, cioè come più o meno importanti.

Stroboscopico, movimento  (Wertheimer)  Percezione di movimento apparente derivato dalla successione di immagini in rapida sequenza. Nel movimento stroboscopico le immagini devono avere caratteristiche tali da poter essere unificate dall’osservatore per vicinanza (e questo determina la traiettoria del movimento) e per somiglianza (o massima stabilità dell’oggetto in movimento fenomenico).

Struttura mentale (Piaget)  Organizzazione che l’attività intellettuale si dà nello svolgere le proprie funzioni (di adattamento ed organizzazione) in rapporto a certi contenuti.

Strutturalismo   Approccio teorico presente in varie discipline (ad esempio, oltre che in psicologia, in antropologia, sociologia e linguistica), secondo il quale i fenomeni vanno considerati non isolatamente gli uni dagli altri, ma come elementi di una struttura, cioè nel loro funzionamento all’interno del sistema di appartenenza. E’ importante notare che in psicologia questo termine è utilizzato sia con il significato di cui sopra (ad esempio per la psicologia della Gestalt o per Piaget) sia per riferirsi alla scuola di Wundt. In questo secondo caso ci si riferisce al fatto che gli studiosi appartenenti a questa scuola si prefiggevano lo studio della “struttura” della mente, riconducendola ai suoi elementi fondamentali.

Sublimazione  (psicoanalisi)  Meccanismo di difesa che esprime un aspetto fondamentale del funzionamento dell’Io, consistente nello spostare energia psichica da un obiettivo disapprovato dalla realtà esterna o dal Super-Io ad uno socialmente accettabile.

Superamento delle convenzioni  (sviluppo morale – Kohlberg)  Livello dello sviluppo del pensiero morale “caratterizzato da un costante riferimento a principi morali autonomi che abbiano validità ed applicazione indipendentemente dall’autorità dei gruppi o delle persone che li professano ed indipendentemente dall’identificazione dell’individuo con tali persone o gruppi.” (Kohlberg, 1974, op. cit. a pag. 297)

Super-Io (psicoanalisi) Una delle tre istanze della personalità, assieme a Es e Io, cioè quella che tende ad indirizzare il comportamento con riferimento a norme, divieti, proibizioni, principi morali. Secondo Freud esso è soprattutto il prodotto della risoluzione del complesso edipico, mentre secondo la Klein esso è presente fin dal primo anno di vita.

Tay-Sachs, sindrome di   Disfunzione letale che rende l’individuo incapace di metabolizzare i grassi, causando spasticità, deterioramento mentale e morte.

Temperamento   Complesso delle differenze individuali a base biologica rilevabili nel comportamento, che compaiono molto precocemente e sono relativamente stabili nel corso del tempo e in situazioni diverse.

Terman- Merrill, test Scala di intelligenza elaborata a partire dai primi studi di Binet e Simon, utilizzata soprattutto con bambini di età compresa fra i 2-3 e i 6-7 anni.

Tetraplegia  Disturbo motorio che interessa tutti e quattro gli arti.

Tomografia Assiale Computerizzata Conosciuta come esame TAC, è una metodologia per esaminare parti di strutture complesse come il cervello, usando dosi minime di raggi-x combinati con analisi molto avanzate al computer.

Tono muscolare Contrazione prolungata del muscolo che serve alla postura e al movimento.

Training autogeno  Metodo di autodistensione da concentrazione psichica, che permette la modificazione di situazioni psichiche e somatiche; apprendimento graduale di una serie di esercizi di “concentrazione psichica passiva” posti in relazione fra loro al fine di un progressivo realizzarsi di modificazioni del tono muscolare, della funzionalità vascolare, dell’attività cardiaca e polmonare, dell’equilibrio neurovegetativo e dello stato di coscienza.

Training  (formazione, educazione, allenamento, esercizio) Insieme di insegnamenti e di esercizi a cui un soggetto è sottoposto per promuovere e condurre a termine un processo di apprendimento.

Tourette, sindrome di Descritta per la prima volta da Georgers Gilles de la Tourette, neurologo francese. Si tratta di un disordine genetico ereditario, che si trasmette con modalità autosomica dominante, con incidenza circa 1:2.500 e notevole variabilità nei sintomi. Il rapporto maschi:femmine è 4:1. I sintomi caratteristici sono: tic motori (spesso dai 6-7 anni), tic fonici come grugnire, soffiare e raschiarsi la gola, iperattività, difficoltà di attenzione, comportamento ossessivo-compulsivi. L’intelligenza non è direttamente interessata (anche se aspetti emotivi e comportamentali possono avere un effetto indiretto sulle prestazioni cognitive; comunque, di norma, non in modo tale da generare ritardo mentale). La prevalenza è maggiore nei bambini e diminuisce negli adulti. Significativi possono essere le ripercussioni a livello di autostima, senso di efficacia e rapporti sociali.

Traslocazione Anomalia cromosomica strutturale che consiste nell’unione di un frammento cromosomico a un cromosoma non omologo.

Traslocazione non bilanciata “In una traslocazione una parte di un cromosoma si attacca a un cromosoma diverso. Quindi, una parte del cromosoma 11 potrebbe “scambiarsi” con una parte del cromosoma 22. Alcuni di questi riarrangiamenti non conducono a nessuna perdita o guadagno finale di materiale genetico all’interno della cellula, come quando due cromosomi semplicemente si scambiano delle parti o si attaccano l’uno all’altro. Queste riorganizzazioni di solito non portano ad alcun sintomo e sono conosciute come traslocazioni bilanciate. Le traslocazioni bilanciate in genitori asintomatici possono portare però a conseguenze nella loro prole. Poiché i cromosomi si dividono durante il processo di formazione della cellula uovo e dello spermatozoo, i portatori di traslocazioni bilanciate sono a rischio di concepire bambini con traslocazioni non bilanciate. In questo tipo di traslocazioni si verifica una perdita o un guadagno di materiale genetico. Molti feti concepiti con traslocazioni non bilanciate non arrivano al termine della gravidanza, ma quelli che invece giungono a termine possono avere una varietà di differenze evolutive e fisiche, che dipendono da quali cromosomi sono implicati nella traslocazione. Per questo una persona apprende di essere portatrice di una traslocazione bilanciata dopo aver avuto un figlio con una forma di traslocazione non bilanciata o dopo una serie di aborti ingiustificati. Per esempio, un individuo può avere senza saperlo una traslocazione bilanciata per cui i suoi cromosomi 21 sono attaccati nel braccio “p” (o braccio corto). Questa persona non manifesta alcuna sintomatologia, non essendoci perdita né aggiunta di materiale genetico. Ma ogni volta che concepisce un figlio, il bambino erediterà entrambi i cromosomi 21 (poiché sono attaccati), in aggiunta al cromosoma 21 libero ricevuto dall’altro genitore. Tutti i suoi figli quindi erediteranno in realtà tre cromosomi n. 21, che provocano la sindrome di Down. Clinicamente, i bambini con questo raro tipo di sindrome di Down dovuto a traslocazione 21-21 non sono diversi da quelli che hanno il più frequente tipo di trisomia 21. I genitori dei bambini con trisomia 21 hanno un rischio relativamente basso di generare un altro bambino con trisomia 21, mentre un portatore di traslocazione bilanciata 21-21 è di fronte a un rischio del 100%.” (Dykens e altri, 2000, pag. 54 ed. it)

Trasmissione con meccanismo autosomico dominante (espressione dominante di un carattere genetico dipendente da cromosomi non implicati nella determinazione del sesso e per questo chiamati autosomi).

Tratto di personalità  Fattore significativo per descrivere la struttura della personalità di un individuo.

Triplegia Disturbo motorio di tipo spastico, risultante dalla associazione di paraplegia ed emiplegia.

Trisomia Presenza nella cellula di una terza copia di un cromosoma (invece di due solamente). Può trattarsi sia di un autosoma che di un cromosoma sessuale.

Trombosi Processo di formazione di trombi nei vasi o nelle cavità cardiache con conseguente ostacolo, parziale o totale, al flusso ematico nel distretto colpito. Il primo stadio del processo trombotico è dato dalla deposizione di piastrine sulla superficie interna vasale sia per una lesione dell’endotelio parietale, sia per un rallentamento del flusso ematico, o ancora per modificazione dei componenti del sangue come per esempio nella trombocitemia. Ne risulta la comparsa di un trombo bianco (o piastrinico), in cui l’aumento continuo di fibrina facilita la deposizione di globuli rossi con conseguente formazione di un coagulo ematico (trombo rosso). La trombosi si può verificare nei vasi venosi, dove può essere una conseguenza di processi infiammatori della parete (tromboflebite), o essere causata da una stasi ematica in vene non infiammate (flebotrombosi). Le trombosi arteriose si producono più spesso nelle arterie di piccolo calibro, soprattutto in seguito a lesioni di placche aterosclerotiche o sifilitiche. Le conseguenze della trombosi dipendono dall’entità dell’occlusione del vaso colpito e dalla instaurazione di un circolo collaterale. Nei casi più gravi è la causa prima di infarto o di gangrena del tessuto colpito. (Delfino, G., Lanciotti, E., Liguori, G., Stefani, M., 1997)

Tuba di Falloppio Sinonimo di salpinge uterina, si tratta di un canale dalla forma simile a tromba che collega l’ovaio con l’utero. La sua funzione è di permettere la progressione degli spermatozoi dall’utero verso l’uovo e dell’uovo dall’ovaio all’utero.

Tumore Una massa di tessuto formato a causa di una crescita incontrollata di cellule. Questa crescita può essere o benigna, cioè non pericolosa per la vita della persona o per la sua salute, o maligna, cioè incontrollabile, facilmente diffusibile e anche fatale.

Ultrasonografia Vedi Ecografia

Umanistica, psicologia   (Maslow e Rogers)  Approccio psicologico che pone l’accento sull’autorealizzazione dell’individuo.

Valgo Riferito a una deformità, in particolare di un segmento di un arto, che comporta una deviazione dell’asse all’esterno rispetto alla linea mediana del corpo. Ne è esempio il piede valgo, un ginocchio valgo. (Delfino, G., Lanciotti, E., Liguori, G., Stefani, M., 1997)

Validità (test) La misura in cui un test misura proprio ciò che si vuole misurare, cioè ciò per cui è stato costruito.

Variabile dipendente   La variabile (generalmente una misura del comportamento) che in un esperimento psicologico ci si aspetta che vari al cambiare o variare di uno o più fattori addizionali (le variabili indipendenti).

Variabile indipendente  Il fattore di un esperimento che è variato dal ricercatore in maniera sistematica per determinare il suo effetto o i suoi effetti) sulla variabile dipendente.

Variabile intermedia  (Tolman) Fattore non osservabile ipotizzato fra lo stimolo e la risposta.

Variabile “Insieme di proprietà che si escludono a vicenda:  il colore dei capelli o il sesso sono delle variabili perchè le proprietà ‘biondo’ e ‘bruno’, ‘maschio’ e ‘femmina’ si escludono a vicenda. Questi esempi potrebbero però dare l’impressione che le variabili siano soltanto dicotomiche. Esse in realtà non si basano solo su proprietà dicotomiche, come il sesso, ma anche su proprietà graduali e misurabili con la serie dei numeri. L’altezza ed il peso, ad esempio, sono variabili misurabili in termini di centimetri o di chili.  Anche in questi casi le proprietà sono escludentisi, nel senso che una persona alta cm 172 non è alta nè cm 171 nè cm 173 nè nessun altra misura d’altezza.” (Kanizsa, Legrenzi, Sonino, 1983, pp. 16-17)

Variabilità La misura in cui in una distribuzione di frequenza i punteggi variano rispetto alla media. 

Varianza  (statistica)  Media dei quadrati degli scarti. La sua radice quadrata dà la deviazione standard.

Video-EEG. Una videocamera viene utilizzata insieme ad un registratore di EEG per registrare l’inizio e particolari caratteristiche di un attacco o episodi simili mentre viene monitorizzato simultaneamente su un EEG ambulatoriale. Aiuta  a diagnosticare gli attacchi e le aree del cervello in cui c’è un potenziale problema (Johnson e Parkinson, 2002).

Villocentesi Tecnica di campionamento che consente di rimuovere e analizzare una porzione dei villi coriali al fine di valutare lo sviluppo del feto. È un metodo di diagnosi prenatale che consente di individuare l’eventuale presenza di alterazioni cromosomiche fetali. Può essere effettuata nella gestante nei primi mesi di gravidanza (8-12 settimane), in alternativa all’amniocentesi. (Delfino, G., Lanciotti, E., Liguori, G., Stefani, M., 1997) V. amniocentesi

Vitro, in Quando un fenomeno avviene fuori dall’organismo vivente (come nella situazione in cui una coltura di cellule è in un incubatore). Si usa l’espressione “in vivo” nella situazione opposta, cioè per riferirsi a qualcosa che avviene all’interno di un organismo vivente.

Vivo, in Vedi Vitro, in

Vocalizzazione  Prima attività fonica del bambino, che comprende tutte le produzioni foniche oltre al pianto.

WISC-R, test  Scala di valutazione dell’intelligenza (Wechsler Intelligence Scale for Children), elaborata e standardizzata da David Wechsler. La lettera R sta a significare “revised”, cioè riveduta.

WPPSI, test       Versione del test WISC-R per l’infanzia (vedi WISC-R).

Xantina Tautomero della 2,6-diidrossipurina. È una base azotata, composto intermedio del catabolismo delle purine. Può essere formata per ossidazione dell’ipoxantina. Viene trasformata in acido urico ad opera dell’enzima xantina ossidasi. (Delfino, G., Lanciotti, E., Liguori, G., Stefani, M., 1997)

Zigote L’ovulo fecondato.