International Classification of Functioning (ICF)
In molti file del sito Disabilità e inclusione ci sono riferimenti ai manuali ICD, DSM e ICF.
In particolare quando si scrive di diagnosi.
Vedi Disabilità intellettive, Disturbi dello spettro dell’Autismo, Disturbi del comportamento ecc.
Poiché non tutti i visitatori del sito sono esperti di manuali diagnostici ci è sembrato opportuno fornire in questo file alcune informazioni di base.
Nel 2001, con l’ICF (International Classification of Functioning), seguito nel 2007 dalla versione per bambini e ragazzi (ICF-CY, 2007), l’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS), propone un approccio non più focalizzato sulla malattia, ma sul funzionamento e sulla salute della persona. Rispetto al passato vengono notevolmente valorizzati gli aspetti ambientali e sociali.
Scopi cruciali dell’ICF sono:
– fornire una struttura concettuale per capire gli stati di funzionamento e di eventuale disabilità correlati alla salute;
– proporre un linguaggio comune per favorire la comunicazione fra operatori con competenze diverse (medici, psicologi, operatori sociali, studiosi, politici, persone con disabilità e loro familiari ecc.);
– fornire un sistema di classificazione e di codifica sistematica che favorisca confronti statistici fra Paesi diversi.
La disabilità è considerata all’interno del più ampio contesto del funzionamento dell’individuo. A sua volta considerato nell’interazione persona-ambiente.
L’ICF dovrebbe essere molto utile a tutti gli operatori sociosanitari ancora centrati (almeno nell’atteggiamento di base e nella prassi, se non nelle convinzioni) sulla patologia più che sulle positività del funzionamento.
L’ICF utilizza il termine disabilità, ma non più il termine handicap.
«Allegato 5. L’ICF e le persone con disabilità
… In particolare l’OMS riconosce che gli stessi termini usati nella classificazione possono, nonostante il grande impegno di tutti, rivelarsi stigmatizzanti ed etichettare le persone. In risposta a questa preoccupazione venne presa la decisione, agli inizi del processo, di abbandonare totalmente il termine “handicap” – data la sua connotazione peggiorativa in inglese e in altre lingue, italiano incluso – e di non usare il termine “disabilità” come nome di una componente della classificazione, ma di mantenerlo come termine ombrello generale.”
Le dimensioni di base del funzionamento sono rappresentate dalle prospettive del corpo, della persona e della società.
Nella figura allegata è riportato il modello ICF.

Dalla Figura 1 risulta evidente la complessità delle relazioni.
Proviamo a riportare alcuni esempi riferendoci alle disabilità intellettive.
Esse possono comportare problemi a livello di:
- funzioni e strutture corporee (ritardo nello sviluppo motorio, ipotonia, forme epilettiche ecc.),
- attività (scolastiche, quotidiane, lavorative ecc.),
- partecipazione (emarginazione sociale, difficoltà nella comunicazione ecc.).
A loro volta i problemi presenti a livello fisico, di attività e di partecipazione possono interagire tra di loro sia in senso negativo (ad esempio i problemi motori possono limitare la partecipazione sociale) che positivo (ad esempio la partecipazione che si ha con l’inserimento in una classe normale può motivare all’apprendimento più che in una classe speciale).
Cruciali e bidirezionali sono inoltre le relazioni con il contesto. Qui gli esempi sono innumerevoli. Basti pensare all’influenza positiva di una famiglia ottimale, di una scuola accogliente, di una abilitazione mirata.
La tabella è di facile comprensione. Forse merita un commento la voce fattori personali. Ci si riferisce a variabili come l’età, il genere, la razza, le esperienze di vita, l’educazione ricevuta ecc.
Renzo Vianello, 12.01.2023
Alcune parti sono tratte, con modifiche, da
Vianello, R. (2015). Disabilità intellettive. Con aggiornamenti al DSM-5. Bergamo: edizioni Junior.
Fonti bibliografiche principali
WHO (2001). ICF: International Classification of Functioning, Disability and Health. Geneva: World Health Organization. (Trad. It. 2002. Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute. Trento: Erickson.).