Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM)

In molti file del sito Disabilità e inclusione ci sono riferimenti ai manuali ICD, DSM e ICF.
In particolare quando si scrive di diagnosi.
Vedi Disabilità intellettive, Disturbi dello spettro dell’Autismo, Disturbi del comportamento ecc.
Poiché non tutti i visitatori del sito sono esperti di manuali diagnostici ci è sembrato opportuno fornire in questo file alcune informazioni di base.

DSM

American Psychiatric Association (APA). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders.
Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali.

La prima edizione del Manuale (DSM-I) risale al 1952.
La seconda (DSM-II) al 1968.
La terza (DSM-III) al 1980.
Il DSM-IV è stato pubblicato nel 1992.
Il DSM-IV-TR (text revision) nel 2000.
Il DSM-5 nel 2013.
Il DSM-5-TR nel 2022 (versione in inglese).

Il DSM-5 è

  • una classificazione dei disturbi mentali e relativi criteri (p. LIII),
  • una guida nella diagnosi dei disturbi mentali (p. 5),
  • uno strumento per la raccolta di dati statistici sui disturbi mentali e
  • un manuale con finalità didattiche.

I codici e i termini del DSM-5 sono compatibili con quelli della Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati (ICD-9-CM e ICD-10; ICD = International Classification of Diseases) elaborata dalla Organizzazione Mondiale della Sanità e pubblicata nella sua ultima versione (ICD-10) nel 1992.
La struttura organizzativa dei disturbi ha cercato di tenere conto della riorganizzazione dei disturbi pianificata per l’ICD-11 (anche se nel 2013 mancavano ancora 5 anni per la stesura definitiva dell’ICD-11).
Rispetto alle versioni precedenti si caratterizza per il riconoscimento che:

  • il sistema categoriale utilizzato nel DSM-IV deve essere corretto perché non coerente con rilevanti dati scientifici e con l’esperienza clinica ( 5);
  • i disturbi mentali di molte persone sono così complessi da non rientrare nei confini di un disturbo singolo (p. LIV);
  • nel corso della vita i disturbi possono evolversi, uscendo dai confini di un particolare disturbo e rientrando in un altro (pp. 5 e 6);
  • sintomi tipici di un certo disturbo possono essere presenti, a vari livelli di gravità, anche in altri disturbi (pp. 5 e 6).

Il DSM-5 propone un approccio caratterizzato dal riconoscimento di dimensioni trasversali rispetto a quelle utilizzate nel DSM-IV. Si ritiene che questo rispetti maggiormente le caratteristiche del disturbo del singolo individuo (p. 6).
Rispetto al DSM-IV viene attribuita molta più importanza alle situazioni di comorbilità (p. 14).

Molteplici sono le proposte innovative.
In altre parti del sito ci soffermiamo su una molto rilevante. Viene data molta importanza al funzionamento adattivo e di conseguenza alla programmazione dei supporti. Riferendosi alle disabilità intellettive troviamo ad esempio scritto quanto segue.
I vari livelli di gravità sono definiti sulla base del funzionamento adattivo e non dei punteggi del Quoziente Intellettivo (QI), perché è il funzionamento adattivo che determina il livello di assistenza richiesto.” (pag. 38).
Riportiamo l’elenco dei disturbi del neurosviluppo secondo il DSM-5.
Si potranno notare alcune differenze rispetto all’ICD-10 e all’ICD-11.

Renzo Vianello e Serafino Buono, 01.04.2023

Alcune parti sono tratte, con modifiche, da
Vianello, R. (2015). Disabilità intellettive. Con aggiornamenti al DSM-5. Bergamo: edizioni Junior.

Fonti bibliografiche principali

American Psychiatric Association (2000). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (4th ed., text rev.). Washington, DC: Author.
American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (5th ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing. (Trad. 2014. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quinta edizione. Milano: Raffaello Cortina).
Ministero della Sanita: Dipartimento per l’ordinamento sanitario, la ricerca e l’organizzazione, Classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati, 10ª revisione, 3 volumi,, Ginevra: Organizzazione mondiale della Sanità, 2000