La Sindrome di Down è la sindrome genetica causa di disabilità intellettiva più frequente e più studiata. La sua incidenza alla nascita è molto varia a seconda della pratica dell’aborto terapeutico (interruzione volontaria della gravidanza al fine di preservare la salute della madre o di evitare lo sviluppo di un feto ritenuto con gravi patologie) nelle varie culture: da 1 su 500 a 1 a 2.000 o più. La prima descrizione risale ad un articolo di Langdon Down del 1866. Si usa anche la terminologia Trisomia 21, dato che geneticamente essa è caratterizzata dalla presenza nelle cellule di 3 cromosomi 21. Essa è caratterizzata da caratteristiche fisiche peculiari e spesso da un profilo cognitivo e adattivo specifico (ad esempio con prestazioni linguistiche inferiori a quelle cognitive). Notevole è la variabilità intrasindromica, anche se quasi sempre all’interno della disabilità intellettiva. L’inclusione scolastica e sociale in atto in Italia dal 1977 e interventi educativi, scolastici e adattivi mirati hanno evidenziato importanti possibilità di sviluppo e apprendimento.
- Aspetti genetici, fisici, motori e medici (PDF)
- Lo sviluppo cognitivo (PDF)
- Lo sviluppo comunicativo e linguistico (PDF)
- Lo sviluppo sociale (PDF)
- Rischio psicopatologico (PDF)
- Prevenzione, educazione, abilitazione e integrazione
- Atteggiamenti dei genitori nei confronti dell’integrazione scolastica di bambini con sindrome di Down (PDF)
- Genitori di ragazzi con sindrome di Down, di Williams e di X fragile: stress, locus of control, adattabilità e coesione familiare (PDF)
- Caratteristiche di personalità dei minori con sindrome di Down secondo le opinioni dei genitori (PDF)
Fonte bibliografica principale
Vianello, R. (2006). Sindrome di Down. Sviluppo psicologico e integrazione dalla nascita all’età senile. Bergamo: edizioni Junior.
Renzo Vianello, 01.01.2023