La sindrome (malattia del metabolismo e del trasporto degli aminoacidi) è stata descritta per la prima volta da Asbjorn Foelling, medico norvegese, nel 1934 in 10 bambini con difficoltà di apprendimento ed elevata escrezione urinaria di acido fenilpiruvico (un metabolita della fenilalanina). Circa 20 anni dopo un medico, Harst Bickel, di Birmingham, provò a curare una ragazza con una dieta a basso contenuto di fenilalanina. Poco prima del 1970 un altro medico inglese, Bob Guthrie, utilizzò per primo uno screening diagnostico (oggi effettuato con i bambini fra i 6 e i 10 giorni di vita). Nel 1992 Savio Woo, di Houston, scoprì il gene responsabile, in caso di mutazione, della sindrome.

Denominazioni alternative
Iperfenilalaninemia; PKU.

Incidenza
Varia nelle differenti aree geografiche e nei diversi gruppi etnici. In Europa circa 1:10.000.

Aspetti genetici
La malattia, ereditaria, autosomica recessiva (causata da una anomalia biochimica ereditata da entrambi i genitori) è provocata dal malfunzionamento di un gene (presente nel braccio lungo del cromosoma 12, regione q22-q24.2). Il gene in questione codifica per la fenilalanina idrossilasi (un enzima che trasforma la fenilalanina in tirosina, un aminoacido necessario per la sintesi di neurotrasmettitori cerebrali, melanina e ormoni tiroidei; la conversione necessita del cofattore tetraidrobiopterina – BH4). A causa di ciò la fenilalanina si accumula nel sangue, nel liquido cefalorachidiano e nei tessuti e viene escreta in quantità elevate nelle urine, nella forma di acido fenilpiruvico. Un elevato livello di fenilalanina è tossico per i tessuti e per il sistema nervoso centrale.
Sono alterati ambedue i geni in questione, cioè sia quello presente nel cromosoma ereditato dalla madre che in quello ereditato dal padre. Di norma i genitori hanno un gene alterato e uno normale e sono solo portatori, senza sintomi gravi, di solito con concentrazioni di fenilalanina un po’superiori alla norma. Possiamo ricordare che in questa situazione i figli di un genitore portatore sano hanno una probabilità su quattro di contrarre la malattia, due su quattro di essere portatori sani e una su quattro di non essere nemmeno portatori.
Una diagnosi precoce permette una dieta (con restrizione di proteine, come quelle presenti nella carne, nel pesce, nelle uova, nella pasta, nei formaggi, nei legumi ecc.; possono essere consumati in misura limitata latte, vegetali e frutta e con libertà i vari tipi di olio o burro, zuccheri, miele e i prodotti aproteici appositamente preparati in commercio) che riduca l’apporto alimentare di fenilalanina e può quindi evitare effetti negativi, tra cui la disabilità intellettiva (altrimenti presente nei soggetti non trattati).

Aspetti somatici, accrescimento fisico e sviluppo motorio
Alla nascita la maggioranza non presenta segni particolari (qualche volta vomito e difficoltà nell’alimentazione). Vari individui presentano pomelli arrossati, denti ampiamente spaziati, pigmentazione chiara (cute e capelli chiari, occhi azzurri). In assenza del trattamento dietetico fin dai 4-6 mesi di vita inizia a manifestarsi ritardo evolutivo (già nei primi anni di vita il QI tende ad essere inferiore a 50).

Sviluppo cognitivo
Disabilità intellettiva di diversa intensità, ma tendenzialmente moderata o grave (QI inferiori a 50) nei soggetti non trattati dieteticamente e rischio di disturbi di apprendimento in quelli trattati.

Sviluppo comunicativo e linguistico
Tendenzialmente alla pari o inferiore rispetto alle prestazioni cognitive.

Caratteristiche del comportamento e di personalità, sviluppo sociale e rischio psicopatologico
Possono essere presenti iperattività, stereotipie, irritabilità, disturbi del sonno e comportamenti autolesivi.

Per ulteriori informazioni (ad esempio sulla cura e sulla gravidanza):
https://www.ospedalebambinogesu.it/fenilchetonuria-89789/
https://it.wikipedia.org/wiki/Fenilchetonuria

Testo ripreso, con modifiche, da
Vianello, R. (2015). Disabilità intellettive. Con aggiornamenti al DSM-5. Bergamo: edizioni Junior.

Per i riferimenti bibliografici di queste pagine vedi Riferimenti bibliografici generali

Renzo Vianello, 21.05.2023