In Disabilità visive > Famiglia sono presenti riflessioni e indicazioni a livello educativo e in Disabilità visive. A scuola di tipo scolastico.
In queste righe dedichiamo un po’ di spazio agli aspetti abilitativi, riabilitativi e ai sussidi (utilizzabili anche in famiglia e a scuola).
Vedi anche Disabilità visive > Inserimento lavorativo e sociale.
Abilitazione e riabilitazione dei non vedenti dipende da quando è insorta la cecità. Anche se si usa sempre il termine riabilitazione potremmo distinguere le situazioni in cui l’intervento contribuisce allo sviluppo di una qualche funzione o modulo mentale (e in questo caso si aiuta ad abilitare) da quello in cui si interviene per recuperare qualcosa che era presente, ma che in tutto o in parte è andato perso (e in questo caso si contribuisce alla ri-abilitazione). Ad esempio si abilita quando si insegna ad un bambino non vedente a leggere e scrivere in Braille. Lo si aiuta infatti a costruirsi i moduli mentali che permettono di leggere e scrivere senza utilizzare la vista.
Come detto al posto di abilitazione di fatto si usa riabilitazione. Ci è sembrato opportuno proporre la distinzione per evidenziare che molti interventi di genitori, insegnanti e operatori sanitari sono volti a contribuire a formare qualcosa di nuovo, di originale per l’individuo in sviluppo (che in precedenza non era presente). Originale anche nel senso che si tratta di qualcosa che per alcuni aspetti è uguale a quello dello sviluppo tipico, ma per altri è diverso.
Per chi nasce non vedente abilitazione è innanzitutto essere aiutato a relazionarsi con un mondo esterno senza usare la conoscenza a distanza che nello sviluppo tipico è fornita dalla vista. Fin dall’inizio.
Chi diventa non vedente successivamente ha bisogno di una ristrutturazione delle proprie strategie di rapporto con il mondo esterno. Da una parte può essere avvantaggiato dal fatto che ha già conosciuto in generale quel mondo attraverso la vista. Dall’altra, pur tenendo conto delle conoscenze già acquisite, deve modificare il proprio approccio per tutte le nuove conoscenze. Cioè ogni giorno, in molte situazioni. La perdita della vista ha ovviamente ripercussioni anche a livello emotivo (stima di sé, sensi di efficacia ecc.). Per questo non ha bisogno solo di interventi tecnici, ma anche di supporti psicologici adeguati. Poiché non è la stessa cosa perdere la vista nel secondo anno di vita, nel decimo (ad esempio) o successivamente la casistica è molto ampia.
Ancor più ampia è la casistica in caso di ipovisione, Dalla nascita o per cause successive.
Tutti sanno che i non vedenti utilizzano il Braille, possono essere aiutati da un cane guida e utilizzare il tipico bastone bianco. E sono di facile comprensione alcuni accorgimenti necessari per imparare a camminare assieme a un non vedente o (da parte di familiari, insegnanti, compagni di classe, compagni di lavoro ecc.) di avvisare quando si spostano, anche momentaneamente, sedie, mobili e anche oggetti sopra i mobili.
Molto numerosi sono i sussidi.
Ad esempio
- l’alfabetiere Braille,
- tavolette per scrivere in Braille con punteruolo,
- macchine per la scrittura Braille,
- carta Braille in apposito contenitori,
- carta Braille per stampante,
- metro sartoriale o di legno con tacche o punti in rilievo,
- figure geometriche in plastica rigida,
- cubaritmo (una base rettangolare con trecento caselle su cui inserire cubetti con le segnografie in Braille,
- set di tavole rappresentanti la tastiera e le principali finestre di Windows per l’avviamento all’uso del PC,
- tastiera del computer in cui ogni tasto è contrassegnato da una etichetta Braille,
- vari giochi contrassegnati Braille (pallone sonoro, gioco dell’oca, scacchi, domino, carte da gioco…) ecc.
- audiolibri
Per gli ipovedenti anche:
- appositi quaderni,
- tavola luminosa (illuminata lateralmente da due lampade al neon poste all’interno di un telaio di plastica, che rendono fluorescenti e più visibili le linee tracciate dai pennarelli a disposizione), ecc.
Attualmente il computer può essere una ottima risorsa per i non vedenti grazie a dispositivi hardware e programmi software. Tra questi, a titolo esemplificativo:
Screen reader o lettori di schermo che permettono di vocalizzare ciò che appare sullo schermo e
per leggere in Braille ciò che è presente sul monitor
Per gli ipovedenti: programmi di ingrandimento –zoom- che permettono di ingrandire, ma anche con la possibilità di altre modifiche. Ad esempio relativamente al contrasto dei colori.
Per approfondire vedi
Braille – Wikipedia
Alfabeto Braille – Wikiversità (wikiversity.org)
Home page Tiflopedia – Tiflopedia
Screen reader: i software per gli utenti ciechi o ipovedenti – IONOS
Renzo Vianello (01.01.2023)