Molteplici sono i suggerimenti volti a favorire una buona integrazione scolastica di alunni e studenti con disabilità visive. Eccone alcuni (Vianello, 1999; Miller et al., 2002, Zanobini e Usai, 2011):

  • apprendere il metodo Braille fin dai 3-4 anni (o prima);
  • utilizzare al momento opportuno la scrittura a computer usando programmi che permettono di udire ciò che si è scritto (e, quando opportuno, altre tecnologie, dato che esistono programmi che permettono di dare istruzioni verbali, che traducono in messaggi verbali quanto scritto, che trasformano in braille la scrittura non braille, tecnologie che trasformano informazioni digitali in informazioni tattili ecc.);
  • facilitare il più possibile l’inserimento nei primi giorni di scuola, ad esempio accompagnando il bambino per tutta la scuola (non tutto il primo giorno) e fornendogli adeguati commenti verbali;
  • aiutarlo a conoscere molto bene la propria classe, esplorandola più volte assieme a lui/lei e fargli/le sapere successivamente se ci sono cambiamenti;
  • da parte dell’insegnante è importante considerare il fatto che l’allievo con disabilità visiva può aver bisogno di informazioni verbali supplementari;
  • non considerare solo tecniche e strumenti raffinati, ma cercare di utilizzare anche semplici tecniche ed accorgimenti, come l’uso della registrazione e, per i bambini ipovedenti, l’uso di lavagne magnetiche di ridotte dimensioni (facilmente reperibili) con lettere e numeri ben visibili, fogli eventualmente preparati a fotocopia con righe molto grandi e linee grosse, pennarelli con la punta grossa;
  • facilitare i rapporti sociali con i compagni.
Per i riferimenti bibliografici di queste pagine vedi Riferimenti bibliografici generali

Tratto, con modifiche (01.01.2023), da Vianello, R., e Mammarella I. C. (2014). Psicologia delle disabilità. Bergamo: edizioni Junior.