La Cleptomania (ICD-11; codice 6C71) è caratterizzata da una ricorrente incapacità di controllare forti impulsi a rubare oggetti senza un motivo evidente (ad esempio gli oggetti non vengono rubati per uso personale o per soldi). C’è tensione ed eccitazione crescente prima del furto, piacere, sollievo, gratificazione durante e dopo.
Essa viene diagnosticata se non è meglio spiegata da altri disturbi.

Nell’ICD-10 è codificata con F63.2 (in Disturbi delle abitudini e degli impulsi, F63, a sua volta in Disturbi della personalità e del comportamento nell’adulto, F60-F69).
Nel DSM-5 è presentata da pag. 559 (riportato anche il codice F63.2).

La prevalenza (DSM-5) è stata stimata fra 0,3 e 0,6%. E fra 4-24% fra gli individui arrestati per taccheggio.

Diagnosi. Il DSM-5 propone 5 criteri diagnostici (che riportiamo non letteralmente e in sintesi dato che questo testo non è rivolto a chi deve fare diagnosi).

  1. Non resistere all’impulso di rubare oggetti in modo ricorrente senza averne bisogno e non per ricavarci qualcosa.
  2. Il furto è preceduto da tensione emotiva
  3. Produce piacere, gratificazione o sollievo
  4. Non è effettuato per rabbia o vendetta
  5. Non è meglio spiegato da altri disturbi

Le persone con cleptomania sono consapevoli di ciò che fanno e desiderano non farlo perché lo giudicano sbagliato e con possibili conseguenze negative, ma… non riescono a resistere all’impulso.
Questo può produrre sofferenza, paura, depressione.
Spesso il disturbo inizia nell’adolescenza.
Al proposito è opportuna una precisazione. Non sono rari  gli adolescenti che compiono dei furti. Questo può essere dovuto al desiderio di constatare se sono capaci di farlo. È una specie di sfida per valutare la propria abilità. Oppure lo fanno in gruppo, per emularsi l’un l’altro, per vedere chi è più bravo ecc. Tutto questo non ha nulla a che fare con la cleptomania. La quasi totalità smette e tra quelli che continuano una ristretta minoranza lo fa per cleptomania.
La cleptomania può essere associata con vari altri disturbi, tra cui acquisto compulsivo, disturbi dell’alimentazione, disturbi da uso di sostanze tra cui alcol, disturbi con difficoltà di controllo degli impulsi, depressione.

Le cause della cleptomania non sono chiare. È stato notato che nei familiari è presente un tasso maggiore di presenza di disturbo ossessivo-compulsivo e/o di uso di sostanze, tra cui alcol (DSM-5). Dati interessanti, ma da considerare con molta prudenza.

La scarsa individuazione di cause specifiche riguardanti la maggioranza delle persone con cleptomania si esprime anche nella non specificità degli interventi proposti (farmacologici, psicoterapeutici, cognitivo comportamentali, sociopsicologici).

Renzo Vianello, 21.01.2023

Fonti bibliografiche principali
American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (5th ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing. (Trad. 2014. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quinta edizione. Milano: Raffaello Cortina).
WHO. (1992). The ICD-10 classification of mental and behaviour disorder: Clinical descriptions and diagnostic guidelines. Geneva: World Health Organization.